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Il premier Conte ed i ministri nella Terra dei Fuochi il 19 novembre

L'annuncio di Costa: non c'è ancora ufficialmente la location. Intanto Arpac ed Asl non hanno "dati preoccupanti" su inquinamento. Per ora nessun provvedimento dei sindaci

“Non sussistono elementi di preoccupazione per le comunità direttamente interessate”. E’ quanto hanno verbalizzato i rappresentanti di Arpac ed Asl Caserta nel corso del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza svoltosi venerdì in Prefettura a Caserta dopo l’incendio che si è sviluppato 48 ore fa nel Cdr di Santa Maria Capua Vetere. “Sulla base dei dati attualmente rilevati e disponibili - si legge in una nota dell’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Veere - non sussistono elementi di preoccupazione per le comunità direttamente interessate” con la conseguenza che, su esplicita richiesta dello stesso Ministro Sergio Costa, non è necessario che i sindaci di Santa Maria Capua Vetere e San Tammaro attualmente adottino provvedimenti, “salvo diverse future indicazioni che dovessero derivare dalle risultanze delle analisi e dei controlli per cui si attende il decorso dei tempi tecnici e che, appena in possesso dell’Arpac e dell’Asl, saranno comunicati ai sindaci e quindi trasmessi alle comunità”.

Intnato oggi il ministro dell'Ambiente Sergio Costa è tornato sui roghi nei siti di rifiuti in provincia di Caserta, annunciando che il 19 novembre ci sarà in Campania (non è ancora specificato se a Caserta o a Napoli) "una riunione straordinaria di tutti i ministri coinvolti da questa escalation di incendi dolosi insieme con il premier Giuseppe Conte, una presenza forte e significativa in una terra martoriata. Prenderemo decisioni importanti - ha aggiunto Costa - per tutti i cittadini e per la tutela dell'ambiente, con dei provvedimenti ad hoc di presidio e di controllo, oltre a quelli che stiamo preparando, strutturali, per tutte le Terre dei Fuochi d'Italia. La criminalità pensa di mettere in ginocchio lo Stato, ma non l'avrà vinta. I siti di stoccaggio sono già stati censiti in questi mesi, e inseriti nella lista dei siti sensibili. Ma oggi non basta più. I siti ritenuti dalle prefetture più a rischio, più vulnerabili, più esposti alla longa manus della criminalità, saranno presidiati ulteriormente. Siamo sotto attacco, ho detto ieri, e risponderemo con tutta la potenza".

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