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La Soprintendenza "costretta" ad autorizzare sedie e tavolini fuori al bar

Il Tar sospende il provvedimento ed aumenta l'area a disposizione di Benefico

La Soprintendenza "costretta" ad autorizzare sedie e tavolini alla Caffetteria Benefico di Caserta. Arriva la seconda vittoria dinanzi al Tar della Campania per lo storico bar di piazza Duomo, assistito dall'avvocato Paolo Centore, che ha avanzato un ricorso bis sulla metratura dell'autorizzazione, prima negata e poi concessa in seguito ad un'altra istanza al tribunale amministrativo, all'installazione di sedie, tavolini ed ombrelloni per soli 6 metri quadrati e non per i 10 metri richiesti.

Il Tar, con un'ordinanza pubblicata ieri, ha sospeso il provvedimento dell'organo di tutela paesaggistica ed architettonica ribadendo come l'installazione di elementi d'arredo non incida sul vincolo paesaggistico. "Nel bilanciamento degli opposti interessi - si legge nell'ordinanza - appare prevalente quello della ricorrente alla prosecuzione dell’attività economica con utilizzo dell’area in contestazione, anche tenuto conto che trattasi di rinnovo di un rapporto concessorio in essere da più anni (dal 2011)".

Pertanto il Tar, in attesa di entrare nel merito della vicenda con udienza fissata a marzo del prossimo anno, con il provvedimento di sospensione ha autorizzato l'installazione di sedie e tavolini su un'area di 10 metri quadrati: "al danno lamentato può essere posto rimedio - proseguono i giudici - disponendo che la Soprintendenza rivaluti la posizione della ricorrente con permanere nelle more della disponibilità dell’area in favore di quest’ultima". 

Era stato il dirigente comunale Natale, con una nota, a chiedere di ridimensionare la localizzazione degli arredi (6 mq in luogo di 10 mq) anche sotto l’aspetto dell’occupazione del suolo pubblico (quest’ultimo di competenza comunale, a differenza dell’autorizzazione paesaggistica) l’ordinanza cautelare del TAR Campania incide direttamente anche sui successivi provvedimenti autorizzatori che dovranno essere rilasciati dall’amministrazione comunale in favore del ricorrente.

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