rotate-mobile
Attualità

Stop alla cava: la vittoria di cittadini e comitati in tribunale

L'azione giudiziaria ha paralizzato l'attività estrattiva fino alla sospensione della Regione

Stop all'attività estrattiva a Cava Vittoria. E' quanto ha deciso il Tar, dopo la sospensione dell'attività all'interno della cava tra Maddaloni e Caserta disposta dalla Regione Campania. I giudici hanno pronunciato una sentenza di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse da parte dei riccorrenti - Comitato Emergenza Rifiuti, Circolo Legambiente Caserta, Comitato Cittadino San Nicola la Strada Città Partecipata e i consiglieri comunali di Caserta Naim Norma, Apperti Francesco e Mario Alessandro Russo - tutti difesi dall’avvocato amministrativista Paolo Centore.

Al centro della contesa contro la Regione Campania c'erano proprio i provvedimenti del 2017 con cui veniva autorizzata la proroga delle attività estrattive nella cava di calcare Vittoria sita nei comuni di Caserta e Maddaloni, in località Laureto – Pintime. I ricorrenti si dolevano, in particolare, dell’illegittimità del provvedimento di autorizzazione alla prosecuzione delle attività estrattive, avvenuto senza l’aggiornamento quinquennale del Piano di Recupero delle Attività Estrattive (PRAE) mai disposto dalla regione Campania e scaduto il 31 dicembre 2017. Il ricorso introduttivo è stato proposto contro la Regione Campania e nei confronti di Cementir srl, quindi è stato proposto un successivo ricorso per motivi aggiunti avverso il provvedimento di voltura dell’autorizzazione in favore della società Maddaloni Cementi srl.

Successivamente è stata la stessa Regione, con decreto n°104 del 02/08/2018, a stralciare – dal precedente proprio provvedimento – l’autorizzazione all’attività di estrazione di materiale, disponendo che la Maddaloni Cementi non possa più procedere all'estrazione, che avrebbe portato alla realizzazione di ulteriori 4 macrogradoni nella cava stessa, e ordinando alla stessa ditta controinteressata di allontanare i cumuli di materiale calcareo stoccato sul piazzale della cava e procedere alla ricomposizione del piazzale stesso, nonché procedere agli interventi di ricomposizione ambientale già realizzati sul fronte: il tutto rispettivamente entro il 31 marzo 2019 ed entro il 30 giugno 2019.

Insomma non c'era tempo per procedere ed allora arriva lo stop in via ufficiale. Tutto grazie all'azione giudiziaria di cittadini e comitati che, proprio con il ricorso, hanno guadagnato tempo e salute impedendo, di fatto, la prosecuzione dell'avvità estrattiva della cava. E proprio l'inerzia, come sottolineato anche dal Tar, è alla base del provvedimento regionale. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stop alla cava: la vittoria di cittadini e comitati in tribunale

CasertaNews è in caricamento