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Conti del Comune, Spirito attacca: “Numeri sproporzionati. E Marino non ha più la maggioranza”

L’ex assessore: “La riscossione è minore di quella annunciata dal professore in Consiglio. Solo in 15 per la delibera sulla Tari, c’è più di qualche problema”

La riduzione del 6% della tassa sui rifiuti approvata venerdì in consiglio comunale a Caserta lascia seri dubbi sulla tenuta delle casse di Palazzo Castropignano. Lo hanno fatto notare diversi consiglieri comunali di opposizione nel corso della seduta, prima di abbandonare l’aula al momento del voto, e ne è convinto chi, le casse del Comune, le conosce bene come l’ex assessore alle Finanze Nello Spirito. “Io non mi ritrovo coi numeri dati dall’attuale delegato dell’esecutivo e soprattutto non capisco il tono di alcune sue dichiarazioni”.

“Dagli ultimi dati che abbiamo a disposizione per la riscossione della tariffa sui rifiuti - spiega - emerge che nel 2016 il Comune di Caserta ha riscosso poco meno di 13 milioni di euro a fronte di 23 milioni messi a bilancio; nel 2017 poco già di 14 milioni a dispetto di un costo di quasi 24 milioni. Come si può ben vedere, da ciò emerge che il Comune di Caserta intasca tra il 50 ed il 60% della Tari a dispetto di ciò che afferma il professore Federico Pica che parla di un quasi 80% di riscossione. Che, del resto, non si ritrova neanche nei crediti che il Comune si porta dietro negli anni che ammonta a quasi 40 milioni di euro”. Per questo motivo Spirito non si spiega “come sia possibile, in un Comune che ha dichiarato due dissesti finanziari in 7 anni, procedere all’abbassamento delle tariffe. Per me sono numeri sproporzionati”.

Ma per Spirito c’è anche un problema politico. “Io credo che il sindaco Carlo Marino debba prendere coscienza che la sua maggioranza ormai non c’è più. Se una delibera così importante viene votata da appena 15 consiglieri comunali, sotto la maggioranza presente in aula, allora c’è qualche problema. O non si sono fidati di votare la delibera proposta dall’assessore Pica, considerando che lo stesso professore ha ammesso candidamente che ci potrebbe poi essere un intervento successivo per rimediare ad un possibile squilibrio, oppure c’è un nodo politico. Fatto sta che ormai da mesi ci sono assenze endemiche nella maggioranza e che sono le continue défaillance dell’opposizione stanno aiutando a mantenere in piedi”.

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