Parte la sperimentazione del Taser a Caserta

Anche l’Italia segue l’esempio di altri 107 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Germania e altri, e dà il via alla sperimentazione della pistola Taser. La pistola elettronica, dopo la firma di ieri sera del decreto del Governo, sarà in dotazione alla Polizia di Stato, all'Arma dei carabinieri e alla Guardia di Finanza.

LA SPERIMENTAZIONE

Si partirà da 11 città, tra cui Caserta (oltre a Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Reggio Emilia e Brindisi). Trenta i dispositivi da acquistare, per ora. La fase sperimentale seguirà un disciplinare che un apposito gruppo interforze sta mettendo a punto e sulla base del quale saranno formati le donne e gli uomini delle forze dell'ordine coinvolti nella prima fase di utilizzo.

LE PAROLE DI SALVINI

Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini il taser “è un'arma di dissuasione non letale ed il suo utilizzo è un importante deterrente. Può risultare più efficace e soprattutto può ridurre i rischi per l'incolumità personale degli agenti. Credo che la pistola elettrica sia un valido supporto, come dimostra l'esperienza di molti paesi avanzati, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera”.

LE CRITICHE

Ma la sperimentazione e la successiva adozione dell’arma è stata accolta da un coro di critiche. Il Taser non uccide, almeno non indirettamente, ma spara sulle persone due dardi che, attaccati mediante cavetti trasparenti al corpo dell'arma, sprigionano direttamente sul fermato una scarica elettrica ad alta tensione ma a bassa intensità. Anche per questo è considerata dall'Onu come un'arma di tortura dal 2007: la scarica è talmente forte che non si riesce a stare in piedi, a parlare, nemmeno a muovere gambe e braccia, che tipicamente in questi casi si muovono di scatto, innaturalmente, come quando si viene colpiti da una crisi epilettica.