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Spazzacorrotti, stop alle udienze per 4 giorni per la protesta degli avvocati

La Camera Penale di Napoli Nord aderisce all'astensione nazionale. Il presidente Belluomo: "Incivile l'idea dell'imputato a vita"

L'Unione delle Camere Penali Italiane proclama l'astensione dalle udienze dal 21 al 25 ottobre come segno di protesta per la cosiddetta "riforma della prescrizione". Nonostante l'imminenza del termine di entrata in vigore della "Legge Spazzacorrotti" previsto il 1°Gennaio 2020 che di fatto abroga la prescrizione del reato dopo la sentenza resa dal giudice di 1°grado sia di condanna che di assoluzione, la previsione normativa continua a suscitare molti dubbi e polemiche.

Misura normativa fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che servirebbe ad evitare che le lungaggini della giustizia penale provochino la prescrizione dei reati lasciando impuniti i colpevoli. Per molti si tratta invece di una previsione inutile, dannosa ed incostituzionale. In una delibera della Giunta dell' Unione delle Camere Penali Italiane sottoscritta dal Presidente Gian Domenico Caiazza evince che: "I penalisti italiani denunziano con forza come quella riforma della prescrizione rappresenti una delle pagine più sciagurate della deriva populista e giustizialista del nostro Paese giacchè afferma il principio incostituzionale secondo il quale il cittadino sia esso imputato che parte offesa del reato possa e debba restare in balìa della giustizia italiana per un tempo indefinito fino a quando lo Stato non sarà in grado di celebrare definitivamente il processo che lo riguarda".

L'amarezza del diffondersi di "un' idea incivile ed incostituzionale dell'imputato a vita" è condivisa dall'avvocato Felice Belluomo, presidente della Camera Penale del Tribunale di Napoli Nord, da anni impegnato nella politica dell'Unione delle Camere Penali Italiane, "lo stato di caos e pericolo lo aveva preannunciato il 27 giugno scorso intervenendo sul tema della Legge Spazzacorrotti il nostro presidente nazionale a Napoli Nord, l'avvocato Gian Domenico Caiazza che purtroppo si é realizzato. Il 1°Gennaio 2020 entrerà in vigore una norma che dopo la sentenza di 1°grado bloccherà la prescrizione. Questo significherà di fatto che avremo un imputato in attesa eterna di giudizio e magari il suo processo terminerà tra 30 anni e sarà un processo sia in caso di condanna sia in caso di assoluzione che avrà devastato la vita di quella persona perché in 30 anni sarà cambiato il mondo o sarà cambiata la stessa persona e quindi quella risposta di giustizia che si cerca di dare attraverso il blocco della prescrizione perchè è così che la politica vuol vendere la cosa, ma che di fatto sortisce degli esiti completamente opposti. Si avranno dei tribunali che scoppieranno oltre a quanto già si verifichi e non ci sarà la preoccupazione della prescrizione che è un principio basilare di civiltà previsto in tutti gli ordinamenti democratici. Un dato da evidenziare non solo per gli imputati ma per le stesse persone offese che dovrebbero ricevere giustizia immediata".

"Se si blocca la prescrizione dopo il 1° grado di giudizio e la sentenza non sarà definitiva - prosegue Belluomo - la persona offesa la potrà avere tra 30 anni raggiungendo un obiettivo diametralmente opposto rispetto a quello sperato della celerità. La verità è che in termini di giustizia si ragiona per spot, social, like però il Ministro della Giustizia Bonafede non ha proprio contezza di quello che è il tempo della giustizia e soprattutto quello della giustizia penale. A Napoli Nord c'è una problematica di rilievo nazionale che non riguarda gli avvocati del circondario di Napoli Nord ma i cittadini ed avvocati di tutta Italia che concerne gli spazi e gli investimenti che il Ministero dovrebbe avere nei riguardi di un Tribunale che è il 4° in Italia per carico di lavoro con una Camera Penale che è quella maggiormente rappresentata in Unione delle Camere Penali Italiane con ben 9 commissioni, eppure nonostante l'impegno di magistrati ed avvocati ci sono aule non idonee allo svolgimento dei processi, organico dei magistrati sottodimensionato, ausiliari con una soglia di scoperto del 30% del fabbisogno concreto e nonostante gli inviti e gli incontri col Ministro della Giustizia non ultimo nel settembre scorso non è cambiato nulla".

"La Camera Penale di Napoli Nord - dice ancora Belluomo - che io presiedo dal dicembre scorso chiede meno spot, frasi lanciate sui social spesso in senza alcuna cognizione di causa e sicuramente più impegno invece su quelli che sono i reali problemi della giustizia come il reale investimento in risorse e strutture. Presso il Tribunale di Napoli Nord si verificherà un'implosione a causa dei mancati ed adeguati spazi in cui svolgere le udienze. Il processo penale afferisce alla vita ed ai diritti inviolabili di tutte le parti processuali e trattarlo come un argomento che si possa risolvere in un mese e mezzo così come auspicato dal Ministro trova il contrasto non solo dell'avvocatura, dell'accademia e di gran parte della magistratura che non si riconoscono in un metodo improvvisato e poco consono con le vere dinamiche del processo penale. Ricordando il professor Spangher il processo penale è una brutta bestia dal quale si è lontani, quando ci si avvicina si capiscono le fattezze di questa brutta bestia. Il nostro obiettivo sarà quello non solo di scioperare, ma di scendere nelle piazze e spiegare alla gente il disastro e la catastrofe che con questa norma si avrà nella quotidianeità di tutti", conclude.

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