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Case abusive, il sindaco contro gli abbattimenti della Procura: “Non butto per strada le famiglie”

De Rosa, primo cittadino di Casapesenna, si scaglia contro gli ordini della Procura e chiede un condono per le ‘case di necessità’

Il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa contro gli abbattimenti di ‘case di necessità’. Nei prossimi giorni andrà giù un’altra casa, col Comune costretto a chiedere 87mila euro di finanziamento per le opere di demolizione. “La Procura continua ad ordinare abbattimenti di abitazioni, ma io adesso mi ribello – spiega De Rosa - voglio buttare giù tutti i palazzi costruiti dai camorristi ma non posso mandare in mezzo alla strada famiglie che hanno sempre lavorato e che hanno sbagliato in passato per quelli che reputo “abusi di necessità”. Il condono deve esserci nei nostri territori dove quelle case abusive sono abitate da famiglie che altrimenti si ritroverebbero senza un tetto, e non a Ischia (voluto dal Governo M5s-Lega) dove la maggior parte vive quelle abitazioni di lusso solamente per le vacanze”.

Ci va giù pesante il sindaco di Casapesenna De Rosa che lancia un appello anche ai colleghi di Casal di Principe (Renato Natale) e di San Cipriano d’Aversa (Vincenzo Caterino): “Non possiamo diventare semplici esecutori di ordini che arrivano dall’alto – sbotta De Rosa – dobbiamo fare fronte comune e scendere in trincea per difendere i nostri concittadini. Ripeto ancora una volta: le case abusive dei camorristi devono essere rase al suolo perché costruite con soldi derivanti da attività illecite. Così come abbiamo fatto per la villa di Michele Zagaria. Ma non posso più permettere che si vadano a colpire persone che hanno costruito in passato in un territorio sorto senza regole e senza Stato. Hanno sbagliato, e questo nessuno lo mette in dubbio ma devono avere una seconda opportunità. Quelle case sono state costruite con i sacrifici di una vita, con il sudore versato al lavoro anche durante i weekend. Non posso andare a dormire pensando che ci sia una famiglia con bambini piccoli che da un giorno all’altro potrebbe trovarsi in strada e senza un tetto dove vivere. Serve una rivolta pacifica delle tre comunità che, unite, facciano sentire la propria voce. Il condono se deve esserci deve valere per tutti. Diamo la possibilità ai cittadini di Casapesenna, di Casal di Principe e di San Cipriano di mettere una pezza agli errori commessi in passato. Questa battaglia è appena iniziata, non voglio fermarmi. Anzi, scendiamo in strada per fermare tutto questo. Non molliamo”.

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