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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Prezioso rischia la sfiducia, c'è la data del voto in consiglio comunale

Convocata per il 23 marzo l'assise per discutere sulla revoca dell'incarico al presidente del Consiglio

Il presidente del consiglio comunale di Capua Ludovico Prezioso rischia la revoca dell'incarico. La conferenza dei capigruppo ha deciso di convocare un consiglio comunale per il 23 marzo, con la discussione della mozione di sfiducia presentata dai sei consiglieri di maggioranza Michele Giugno, Luigi Sperino, Salvatore Raimondo, Pietro Caruso, Claudio Di Benedetto Gianluca Di Agresti.

Ai voti dei sei dissidenti si aggiungono quelli dei tre consiglieri di opposizione Angelo Di Rienzo, Melina Ragozzino e Annarita Vegliante: 9 in totale, quanti ne occorrono per revocare l'incarico a Prezioso. "Registriamo il voto contrario alla discussione in Consiglio, dei capigruppo della maggioranza e l’astensione del capogruppo del Movimento 5 Stelle - affarmano Di Rienzo, Vegliante e Ragozzino - Come consiglieri di opposizione abbiamo scelto di portare in consiglio comunale la mozione di sfiducia al presidente, perché si tratta di un atto molto grave, mai registrato prima, che di fatto sancisce la fine della maggioranza politica che da circa due anni non riesce a governare la città, impegnata com’è in lotte interne a tutela di poltrone e rendite di posizione".

"Abbiamo chiesto di aprire in consiglio comunale il dibattito sulla crisi politica che il sindaco Luca Branco e la sua maggioranza non hanno avuto il coraggio di affrontare pubblicamente - aggiungono - La democrazia si esercita nell’unico luogo a ciò deputato, e cioè il consiglio comunale, a maggior ragione se si tratta di un atto politico che investe la maggioranza e il sindaco in prima persona, che dimostra chiaramente di non essere in grado di garantire equilibrio politico alla sua (ex) maggioranza, trascinando così la città nell’immobilismo".

"La scorsa settimana abbiamo invocato chiarezza sull’argomento, e l’unica chiarezza possibile è quella di portare a conoscenza della città, nell’assise comunale, i veri motivi di questa crisi politica - concludono i tre consiglieri di opposizione - La città deve sapere quello che noi all’opposizione abbiamo già accertato da tempo: si sta consumando una guerra per le poltrone, all'interno di una maggioranza agonizzante, che ha fallito nella proposta politica e che non ha il coraggio e la dignità di rassegnare le dimissioni".

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