Appalto da 34,5 milioni: il Tar conferma l'esclusione del Cite
Per i giudici pesa l'omissione delle sanzioni per inadempienze contrattuali. Servizio rifiuti affidato a Tekra
Dopo l'assegnazione dell'appalto da 34,5 milioni di euro per la raccolta rifiuti ad Aversa alla Tekra arriva anche la sentenza del Tar sul ricorso del consorzio Cite, escluso dalla gara.
Lo scorso 5 giugno, infatti, l'ottava sezione del Tribunale Amministrativo della Campania, presieduta dal giudice Italo Caso, ha respinto il ricorso del Cite ritenendo legittima l'esclusione da parte della Stazione Unica Appaltante del consorzio salernitano. Alla base del provvedimento c'era la mancata comunicazione di "illeciti professionali determinanti l’irrogazione di penali nell’ambito del rapporto contrattuale relativo ad analogo servizio intercorso con il Comune di Orta di Atella", contratto poi definitivamente risolto unilateralmente dall’ente alla fine di dicembre dell'anno scorso.
Per i giudici "Cite si è arbitrariamente sottratta - all'obbligo dichiarativo - omettendo, all’atto della presentazione della dichiarazione sostitutiva, di far cenno alle sanzioni contrattuali applicate dal Comune di Orta di Atella". Sanzioni che il Consorzio non avrebbe contestato almeno fino al 4 settembre 2017, quando è stata resa la dichiarazione sostitutiva.
Inoltre "nella dichiarazione sostitutiva presentata alla Sua, Cite ha menzionato una risoluzione contrattuale “contestata” sia in sede ammnistrativa che in sede civile: risulta arduo comprendere il perché di tale dichiarazione, dal momento che - in coerenza con le argomentazioni che Cite in questa sede propugna – anche la dichiarazione di una pregressa risoluzione sub judice dovrebbe considerarsi “non dovuta”", concludono i giudici del Tar confermando l'esclusione della ditta (prima classificata in graduatoria) con l'appalto finito in via definitiva alla Tekra.
