Elezioni. Scuotri: "D’Angelo ha remato contro per fare la candidata sindaco"
L'annuncio della candidatura provoca le prime polemiche tra ex colleghi: "Proposta politica sbiadita per l'interprete"
Comincia ad entrare nel vivo la campagna elettorale ad Aversa. L’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Eugenia d’Angelo ha subito scatenato le reazioni degli ex alleati. A parlare è Mariano Scuotri, consigliere uscente del gruppo ‘La politica che serve’.
“Ho letto un comunicato divertente della candidata sindaco D’Angelo - dichiara - Conferma ciò che molti pensavano: ha sempre lavorato contro l’amministrazione e la città per costruirsi un profilo da candidata sindaco”, esordisce. E poi: “Oggi cerca di presentarsi come il nuovo che avanza, ma siamo consapevoli delle beghe interne al Partito Democratico che hanno avuto ripercussioni sull'amministrazione Golia. Sappiamo tutti che aveva come punto di riferimento Gennaro Oliviero di Sessa. È un peccato che la sua credibilità politica sia già evaporata, non a caso omette, guarda caso, proprio il paese di provenienza dell'area del suo riferimento politico”.
Ed ancora: “Capisco che rinnegare il proprio passato possa essere difficile, ma almeno dovrebbe dire la verità politica senza pensare di prendere in giro le persone”. Mariano Scuotri non risparmia critiche: “Siamo d'accordo sugli obiettivi, motivo per cui siamo stati eletti insieme nel 2019. Anzi noi lo diciamo chiaramente, non abbiamo mai avuto padroni e padrini, ed infatti oggi i fatti lo dimostrano. Pronti a creare una vera filiera istituzionale della nostra classe dirigente, che sia di supporto vero all’amministrazione e non altro. Tuttavia, la D’Angelo, quando aveva l'opportunità di realizzare ciò che oggi afferma di voler fare, non ha fatto nulla”.
L’ex consigliere termina con una stillettata all’ex collega in Consiglio: “Di lei ricordiamo solo le richieste di teste di dirigente e assessore, oltre a qualche strillo di bilanci falsi, ma i numeri e gli atti ovviamente dimostrano che aveva sempre torto. Per il resto, zero. In sintesi, ci troviamo di fronte a una proposta politica sbiadita, non per i contenuti che condividiamo completamente, ma per l'interprete”, conclude.
