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Martedì, 23 Aprile 2024
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Giudici di pace in sciopero, stop alle udienze per due settimane

La protesta indetta dall’Unione nazionale giudici di pace e dall’Associazione nazionale giudici di pace

Astensione dei giudici di pace in servizio dalle udienze civili e penali e dalle altre attività d’istituto. A proclamare lo sciopero dal 1 al 14 ottobre prossimo sono con una nota durissima i presidenti dell’Unione nazionale giudici di pace (Unagipa) e dell’Associazione nazionale giudici di pace (Angdp).

Uno stop di due settimane che riguarderà tutto il territorio nazionale e quindi anche le sedi casertane degli uffici dei giudici di pace, che incrociano le braccia al culmine di una aspra contesa che aveva visto un primo sciopero già dall’8 al 12 luglio scorso.

A scatenare la protesta, si legge in una nota, il mancato riscontro da parte del Governo e del Ministro della Giustizia alle “legittime istanze di categoria”. In particolare le associazioni denunciano come “L’approvazione nel corso del Consiglio dei Ministri del 20 maggio 2019 dello schema del disegno di legge di modifica della riforma Orlando non soddisfa alcuna delle istanze legittime della categoria, vessata da 30 anni di precariato ed insussistenza di tutele, non avendo con evidenza il Ministro Bonafede e poi il CdM recepito il chiaro e inequivocabile input di cui al punto 12 del contratto di governo che prevedeva "la completa modifica della recente riforma Orlando”.

La associazioni di categoria contestano in particolare “una inadeguata indennità annuale garantita, inferiore a quella prevista per i navigator, seppure ben diverse ne siano la professionalità, le competenze e la responsabilità richieste; svolgendo i giudici di pace la funzione giurisdizionale normata nell’art.106 della Costituzione e nell’art. 1 R.D.n.12\1941 (legge Ordinamento Giudiziario); l’impossibilità di continuare a lavorare a tempo pieno se non a cottimo; la negazione in radice dei diritti previdenziali ed assistenziali; la negazione del pagamento mensile dello stipendio/indennità a tutt’oggi previsto per i  Giudici di pace tramite il sistema NOIPA, essendo i redditi equiparati nella disciplina - ante riforma Orlando - a quelli del lavoro dipendente; l’inquadramento della magistratura di pace nel sistema NOIPA del MEF con qualifica manuale senza tredicesima”.

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