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Cresce la tensione per l'arrivo di Salvini a Mondragone: decine di manifestanti vicino la 'zona rossa'

Il leader della Lega incontrerà i cittadini nei pressi dei Palazzi Cirio dopo nei giorni scorsi è stato scoperto un nuovo focolaio di contagi da coronavirus

Cresce la tensione per l’arrivo a Mondragone di Matteo Salvini. Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno è atteso nella città del litorale comizio dove, nei giorni scorsi, è stato scoperto un focolaio di contagi da coronavirus nei cinque stabili dei Palazzi Cirio, occupati in larga parte da bulgari. Un focolaio che ha acuito una tensione già latente tra italiani e stranieri, che da anni convivono gomito a gomito, non senza difficoltà.

Salvini ha deciso di fare tappa a Mondragone (in serata sarà a Santa Maria Capua Vetere, martedì mattina a Castel Volturno) dopo la guerriglia che c’è stata giovedì scorso durante la manifestazione dei residenti italiani sotto le palazzine, scoppiata quando uno straniero ha lanciato dal balcone una sedia che ha colpito in testa un agente della polizia stradale di Sessa Aurunca, rimasto ferito.

Nei giorni scorsi sono apparsi anche striscioni pro-Salvini nella ‘zona rossa’ (il provvedimento emesso dal presidente della Regione Vincenzo De Luca scade domani 30 giugno, ma è attesa la proroga per altri 10 giorni); oggi, però, sono tanti gli striscioni contro l’ex ministro dell’Interno.

Alcune decine di manifestanti si sono già radunati alla rotonda della Domiziana, proprio vicino alla zona rossa, in attesa dell’arrivo del leader della Lega. Gli attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta "Salvini sciacallo Mondragone non è una passerella". C'è un folto cordone di polizia che sta dividendo i manifestanti dall'area in cui arriverà Salvini.

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