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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Conta dei danni dopo protesta in carcere, scontro tra garante e sindacati

Ciambriello accusa: "Enfatizzazione eccessiva. Si criminalizza disobbedienza civile". La replica di De Fazio: "Non avallare condotte violente"

Danni al terzo piano ed al piano terra del reparto Volturno della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Questo il bilancio della protesta dei detenuti avvenuta nella giornata di giovedì.

A tracciarlo è stata la UilPa che in una nota fa il punto della situazione. "La protesta si è sviluppata, oltre che al terzo piano, pure al piano terra dello stesso reparto e, per quanto abbiamo potuto ricostruire, ha visto attivamente coinvolte alcune decine di detenuti, considerato che al Volturno vige il modello custodiale a celle aperte. Al terzo piano sono state fra l’altro divelte alcune brande che sono servite da sbarramento ai cancelli quando i detenuti, che a questo punto non possiamo non definire rivoltosi, hanno pensato di asserragliarsi. Il piano terra, dove insistono aule didattiche, infermeria, locali per la videosorveglianza, invece, è stato completamente devastato, con la distruzione di apparecchiature, arredi e suppellettili e con danni ingentissimi. Non si sono per fortuna registrati feriti o contusi", si evidenzia in una nota il segretario della UilPa Gennarino De Fazio. 

Poi la stoccata sulle notizie diffuse nell'immediatezza dei fatti. "Al di là di qualche possibile inesattezza, non ci sembrano sostanzialmente diverse dai fatti realmente accaduti e non muta di una virgola il senso delle nostre dichiarazioni, che ribadiamo integralmente. Al contrario, a chi piuttosto avventatamente ha parlato di ‘procurato allarme’ ci sentiremmo di suggerire di non rischiare di avallare, magari senza volerlo, comportamenti violenti, seppure contro il patrimonio pubblico e non direttamente contro le persone e comunque sprezzanti della civile convivenza, dell’ordine penitenziario, delle leggi e delle istituzioni, sminuendo l’accaduto e quasi infantilizzandone gli interpreti". 

Il riferimento è al garante regionale per i detenuti Samuele Ciambriello che all'Adnkronos ha commentato di criminalizzazione della "disobbedienza pacifica dei detenuti". "Non vorrei - ha dichiarato - fosse una sorta di enfatizzazione non necessaria. Quindi, bisogna stigmatizzare questi comportamenti eccessivi, come accaduto ieri per Santa Maria Capua Vetere, dove la protesta è rientrata quasi subito grazie all'intervento del magistrato di sorveglianza che ha avuto un colloquio tranquillo con i detenuti che protestavano. Bisogna fare molta attenzione. Con la modifica dell'articolo 415 bis del Codice Penale e l'inserimento del reato di rivolta in istituto penitenziario, che punisce chi organizza e partecipa a una rivolta in un istituto penitenziario, il Governo ha inserito nel testo le tre parole "resistenza anche passiva", di fatto introducendo anche il reato di protesta pacifica per i carcerati. Va ricordato che le rivolte e gli scontri, le lesioni, le minacce ai pubblici ufficiali, sono già reati previsti. Con l'aggiunta di quelle tre parole si toglie il diritto dei detenuti a protestare pacificamente se manca l'acqua calda, se il carcere è sovraffollato, si criminalizza la disobbedienza pacifica, e - conclude il Garante per i detenuti della Campania - si intravedono spie di strani orizzonti culturali e di svolte repressive nei 189 istituti penitenziari italiani".

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