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Società di costruzioni chiede oltre 250mila euro di risarcimento al Comune

Lunga bagarre giudiziaria tra l'Ente municipale e un'azienda locale: si finisce in tribunale

E' una vicenda che affonda le origini a quasi 10 anni ma oggi una società di costruzioni di Casaluce ha citato il Comune di Casaluce a risarcire ben 257mila euro, per quella che è una bagarre giudiziaria che si porta avanti da anni. Ma cos'è successo? La società di costruzioni ottiene un permesso di costruire per alcuni nel marzo 2011 che però viene annullato nel luglio 2012. E qui parte la battaglia nei tribunali. La società presenta subito ricorso al Tar. Con la contestuale richiesta anche di danni. Il perché? In pratica la società riferisce che l'Ente avrebbe provocato un mancato guadagno impedendo di terminare i lavori e quindi con la "perdita dovuta alla mancata vendita degli immobili".

Ma questa è solo una prima parte perché nel 2013 il Comune revoca il provvedimento e quindi praticamente ridà alla società il permesso di costruire. E' il 2015 quando la società comunque (nonostante la revoca del provvedimento) chiede il risarcimento dei danni. Il Tar della Campania però è chiaro: "Non si può richiedere un risarcimento dei danni su futuri incassi". A meno che "non sia stato leso il bene della vita correlato all'interesse leso nel caso di specie".

In pratica il giudice dice: "Se fosse stata una prima abitazione si sarebbe potuto fare ricorso per risarcimento dei danni". E quindi ecco che si ritorna in tribunale per una nuova vertenza, col Comune di Casaluce che affida la sua difesa all'avvocato Luciano Costanzo di Aversa che incasserà 1700 euro (più Iva e cassa previdenziale) per far sì che l'Ente guidato dal sindaco Antonio Tatone non sia costretto a versare 257mila euro alla società di costruzioni.

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