Lo stop previsto dal prossimo settembre del termovalorizzatore di Acerra, che si fermerà per consentire i lavori di manutenzione dell’impianto, ha creato una fortissima polemica tra il presidente della Provincia Giorgio Magliocca ed il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra. Il primo infatti aveva annunciato lunedì che sarebbe stato lo Stir della città del Foro, gestito dalla Gisec di proprietà della Provincia, ad ospitare in alcune piazzole i rifiuti indifferenziati dei 104 comuni del casertano, poi destinati ai termovalorizzatori.

Mirra 'stoppa' i camion allo Stir

Un annuncio che ha provocato una pronta reazione del primo cittadino, anche presidente dell’Ato Rifiuti, che ha ribadito seccamente come non vi sia spazio all’interno dello Stir per altri rifiuti. La circostanza sarebbe emersa nel corso di alcuni incontri con i tecnici della Gisec, quando “è stata valutata l’assoluta mancanza di spazi all’interno dell’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere con la conseguente impossibilità che nello stesso siano ubicate piazzole per il deposito dei rifiuti; in tale impianto convoglieranno esclusivamente i rifiuti che ordinariamente e quotidianamente vengono lavorati nell’impianto per poi essere inviati al termovalorizzatore”.

 Magliocca contro l'Ato Rifiuti di Mirra

Parole che hanno scatenato una pronta reazione dello stesso Magliocca, che si è detto “sorpreso perché Mirra vuole assumersi dei meriti che non ha. In tutti questi mesi, da quando la Regione ha comunicato il rischio che il termovalorizzatore di Acerra si fermasse, da Presidente dell'Ato si è semplicemente ridotto a partecipare ad una riunione a cui, tra l'altro, non ha suggerito alcuna soluzione. Solo grazie ai nostri tecnici siamo riusciti a individui nuovi termovalorizzatori (Bergamo, Bolzano e Danimarca) dove i rifiuti, dopo essere trattati nel Cdr, saranno trasportati”. Quanto ai rifiuti che ‘stazioneranno’ allo Stir, Magliocca spiega quindi che “la ritmica di queste operazioni avranno tempi diversi da quelli in cui utilizzavamo l'impianto di Acerra. E per  questo motivo state messe sicurezza alcune piazzole per eventuali evenienze. Tutto ciò grazie alla Provincia e alla Gisec, non sicuramente grazie all'Ato di Mirra. Anzi, se ci fossimo affidati al sindaco di Santa Maria molto probabilmente non solo la città del Foro, ma tutti i comuni del casertano a settembre si sarebbero trovati sommersi dai rifiuti”.

Le associazioni lanciano l'allarme

Nello scontro politico si aggiunge poi la lotta delle associazioni locali. Con una nota infatti “Fermiamo il Degrado Ambientale”, “Fermiamo i Roghi Tossici”, “Adotta la città”, “Comitato Cittadino per la Delocalizzazione dello Stir” lanciano l’allarme per la soluzione lanciata da Magliocca, rispedendola al mittente. “Come cittadini - afferma l’avvocato Raffaele Aveta - siamo stupefatti delle dichiarazioni del Presidente Magliocca. È facile risolvere le emergenze penalizzando una parte del territorio provinciale e una città che già soffre da oltre vent’anni la presenza dello Stir. Magliocca ha fatto i conti senza la volontà dei sammaritani di difendere la comunità, il territorio, la propria salute. Ostacoleremo con ogni mezzo a nostra disposizione l’assurdo piano di Magliocca. La facile soluzione che ha dettato il Presidente della Provincia, oltre che esser eticamente scorretta perché ancora una volta fa ricadere la gestione del ciclo dei rifiuti provinciale sulla città di Santa Maria Capua Vetere pone numerose incognite che riguardano la sicurezza dell’impianto e il moltiplicarsi delle fonti di inquinamento e degli odori nauseabondi che già ora appestano pesantemente l’ambiente”. Nel mirino delle associazioni finisce anche il sindaco Mirra, in qualità di presidente dell’Ato Rifiuti: “Non si capisce che cosa abbia fatto - accusano le associazioni - e quale sia il piano per evitare l’emergenza sulle spalle dei sammaritani”.