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Caserta fanalino di coda per la differenziata in Campania

I dati dell'Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti: valori in aumento dell'1,93% ma rispetto a un anno fa Terra di Lavoro viene 'agganciata' all'ultimo posto da Napoli (+5,61%)

La percentuale di raccolta differenziata a Caserta e provincia cresce ma Terra di Lavoro è fanalino di coda in Campania. I dati relativi alla raccolta dei rifiuti 2022 sono stati inseriti nel report dell'Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti. Nel rapporto si evidenzia un aumento della percentuale in tutta la regione di quasi un punto (+0,95% con un dato complessivo del 55,63%) ma la media tende al basso per i lievissimi aumenti registrati nelle province di Benevento, Avellino e Salerno, rispettivamente +0,1%, +0,33% e +0,4%. In realtà si tratta di province dove la percentuale è già molto alta: a Benevento si è raggiunto il 72,78% mentre ad Avellino il 64,15% e a Salerno il 65,98%.

Situazione ben diversa per Caserta che ha registrato un +1,93% ma con un dato complessivo del 55,21%. La stessa quota percentuale raggiunta anche da Napoli ma a fronte di un aumento annuale addirittura del 5,61%. Si comprende bene, quindi, come Caserta sia fanalino di coda non solo per la percentuale complessiva ma anche perché ha avuto un aumento probabilmente inferiore a quanto invece sarebbe possibile visto che è appena al 55%.

Nel dettaglio, in Campania sono stati raccolti 1.446.399.511 chilogrammi di rifiuti differenziati, pari a 2.241.917 in più rispetto all'anno precedente.

Il tasso di riciclaggio dei rifiuti (che misura quanta parte delle frazioni riciclabili presenti nel rifiuto urbano sono state effettivamente avviate agli impianti per il recupero) si stabilizza sul 42,10%, in flessione dopo il balzo del 2021, ottenuto però in piena emergenza sanitaria, quando le restrizioni imposte dalle norme a salvaguardia della salute pubblica avevano imposto per molti mesi la chiusura di esercizi e attività pubbliche. Il dato attuale è comunque superiore a quelli della fase pre Covid.

Complessivamente, i rifiuti urbani prodotti in Campania nel 2022 sono stati 2.613.200.034 contro i 2.654.370.577 di chilogrammi del 2021 (in calo per 41.170.543 kg. rispetto ad un anno, il 2021, in gran parte ancora condizionato dal lockdown imposto dalla pandemia, con la chiusura per molti mesi delle attività produttive, commerciali, terziarie e turistiche). La produzione media pro capite di rifiuti ammonta nel 2022 a 467 chilogrammi, 8 in meno nel confronto con i 12 mesi precedenti.

La provincia che ha prodotto più rifiuti è Napoli, con 502 kg. pro capite, ma è anche quella che ha registrato il calo più vistoso (-6 kg.). Avellino è l'ultima sul territorio regionale, con 372, ma in controtendenza: cresce di un punto. Guardando alla suddivisione per ambiti ottimali, in testa c'è Napoli 1 con 538 chilogrammi di rifiuti pro capite prodotti, in crescita di 7. Infine, la parte non differenziata dei rifiuti nel 2022 ammonta in Campania a 1.159.349.322 chilogrammi, 43.481.719 in meno rispetto al totale del 2021.

Valutando la performance della Campania nel suo complesso, il presidente dell'Osservatorio Regionale Rifiuti, Enzo De Luca, osserva che "il costante incremento della raccolta differenziata anno dopo anno, pur in un complesso contesto economico e congiunturale, conferma i passi avanti compiuti in questi anni". De Luca considera i numeri del 2022 "il migliore viatico in vista della svolta attesa nei prossimi mesi, quando con l'affidamento del servizio integrato dei rifiuti da parte delle autorità locali nei sette ambiti ottimali e il completamento della filiera impiantistica nelle cinque province, la Campania potrà chiudere il ciclo integrato dei rifiuti interamente sul territorio regionale".

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