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Il regolamento sui centri scommesse rischia di far saltare il banco della maggioranza

Iannucci, definito dal sindaco “in delirio ormonale”, abbandona l’aula dopo una mattinata di tensioni furenti. Anche il ‘paziente’ Ventre sbotta: “Che depressione, meglio dimettersi tutti”. Trovata la quadratura con un emendamento

E’ iniziato con un segnale di distensione il consiglio comunale di Caserta, tornato a riunirsi ad una settimana di distanza dalla lite tra sindaco ed il capogruppo Pd. E proprio Carlo Marino ed Andrea Boccagna hanno voluto lanciare un segnale, abbracciandosi in aula tra i banchi del consiglio. Lo stesso capogruppo Pd ha poi chiesto un minuto di raccoglimento per manifestare vicinanza al consigliere comunale Antonio Ciontoli che ha perso la mamma nelle ultime ore.

Rissa in maggioranza sul regolamento per le sale da gioco

Sui temi, però, la maggioranza è apparsa da subito divisa. Anzi, se possibile la tensione rispetto ad una settimana fa è aumentata. Soprattutto sul regolamento per le sale da gioco che ha di fatto paralizzato i lavori del consiglio comunale fino ad oltre le 12, con oltre tre ore di ritardo sulla convocazione. Dopo una lunghissima riunione nella stanza del sindaco Marino coi capigruppo di maggioranza si è arrivati ad una intesa che però ha lasciato qualche muso lungo. Ma quest’atteggiamento ha scatenato Riccardo Ventre, mai combattivo e polemico come oggi: “Non ho mai visto una situazione così depressiva in città che mi crea davvero un forte sconforto. Perché non riusciamo a dare risposte alla città”. Ed aggiunge: “Due sono le cose: o noi immaginiamo di dare una svolta profonda a questa amministrazione o è meglio dimettersi che facciamo una figura più bella” abbandonando poi l’aula per protesta. 

Iannucci in “delirio ormonale” abbandona l’aula

Il primo ad intervenire nella discussione è stato il consigliere comunale Gianluca Iannucci, sicuramente il più “nervoso” in mattinata proprio per il regolamento e definito dal sindaco Marino “in delirio ormonale” dopo varie discussioni con diversi consiglieri della maggioranza, che ha ripercorso l’iter amministrativo passato per “mano” degli assessori Rita Martone, Antonella De Benedictis ed Emiliano Casale. E dopo aver sottolineato “di non essere proprietario di alcuni sala da gioco”, ha comunque inteso abbandonare l’aula per “motivi di opportunità”, specificando che “quando si va ad intervenire su determinati argomenti, deresponsabilizzando l’Ente, si possono creare problemi”. Di “esigenza di portare a compimento questa delibera” ha parlato l’assessore Emiliano Casale, sottolineando come il regolamento sia un tentativo di combattere il continuo aumento di persone affette da ludopatia. Il nodo è collegato, soprattutto, alla vicinanza delle sale da gioco alle scuole e dai bancomat: col regolamento, infatti, si va a stabilire una distanza minima di 500 metri dagli istituti scolastici, chiese, ospedali case di cura e pubblici uffici, mentre 100 metri dai bancomat, uffici postali e gioiellerie. 

La mediazione trovata in maggioranza 

Un regolamento che non è piaciuto al consigliere Mimmo Guida che ha parlato di “distanze esagerate” relativamente a quelle previste dal regolamento, paventando la possibilità anche di “chiusura di diversi centri che danno lavoro ai nostri ragazzi”. Il consigliere Giovanni Megna ha richiesto invece che il regolamento venga esteso anche alle attività esistenti, dando loro un periodo di 5 anni per mettersi a norma. Dopo gli interventi di Francesco Apperti e Norma Naim (che hanno presentato anche un emendamento per il gruppo Speranza per Caserta), a cui si sono aggiunti Antonello Fabrocile, Nicola Garofalo, Roberto Desiderio, Alessio Dello Stritto, Massimiliano Marzo, Antonio Di Lella, Liliana Trovato, Matteo Donisi, Andrea Boccagna e Filippo Mazzarella, è stato poi lo stesso assessore Emiliano Casale a presentare un emendamento al regolamento che preveda una diminuzione delle distanze dai 500 metri previsti a 300 metri, con una possibilità di modificare anche gli orari, restando comunque ferma l’intenzione di tenere chiusi i centri scommessi durante la notte. Una modifica che, però, non è piaciuta alla minoranza (che invece si era detta disponibile a votare il regolamento portato in aula dall’assessore) che ha accuse una nuova polemica con voto negativo del centrodestra e di Speranza. “Immagino che il regolamento sia stato preparato su una valutazione della situazione attuale, anche relativamente all’ubicazione - ha affermato Marzo-. Perché adesso decide di proporre una distanza diversa? Allora devo pensare che qualcuno della sua maggioranza te lo ha chiesto”. Il regolamento, alla fine, è stato votato (emendato) coi voti di una maggioranza quantomai compatta in aula.

Debiti non pagati, individuati i ‘responsabili’

Il consiglio comunale ha anche provveduto ad approvare il documento col quale l’Ente indica i dirigenti responsabili dei cinque crediti (per un totale di circa 110mila euro) che non sono stati ammessi alla massa passiva perché carente dell’atto amministrativo proprio dei funzionari dell’Ente. Con la delibera approvata, di fatto, il consiglio comunale indica i responsabili del mancato inserimento del debito nella massa passiva in modo che se i creditori vogliano rivalersi sul funzionario potranno farlo avendolo già identificato da parte dell’amministrazione.

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