rotate-mobile
Attualità

Intesa tra Prefettura, Università e Soprintendenza per 'salvare' 18 chiese | VIDEO

Gli studenti della ‘Luigi Vanvitelli’ si occuperanno della valutazione storico-artistica delle chiese

Una forte sinergia tra istituzioni per consentire l’accesso ai fondi pubblici e all’8x1000, e recuperare così 18 chiese di proprietà del Ministero dell’Interno in provincia di Caserta. Questa mattina il Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il Rettore dell’università della Campania ‘Luigi Vanvitelli Giuseppe Paolisso e il soprintendente ai beni culturali Salvatore Buonomo hanno posto le loro firme sul protocollo d’intesa per la valutazione storico-artistica delle 18 chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto.

L’OBIETTIVO DEL PROTOCOLLO

Queste infatti potranno, se riconosciute di interesse storico-artistico, ottenere fondi per i lavori di restauro. Come spiegato dal prefetto Raffaele Ruberto, “non tutto ciò che è antico è bello, abbiamo bisogno di valutare effettivamente il valore storico-artistico di questi beni, che in provincia di Caserta sono 18. Ho potuto riscontrare una grande sensibilità e disponibilità da parte della Soprintendenza, organo deputato ad effettuare queste valutazioni, ma anche dall’università ‘Luigi Vanvitelli’, che ha voluto dare la disponibilità pur non avendo alcun obbligo di legge”.

Ma in cosa consiste questo progetto? “Al centro del protocollo – spiega Ruberto – vi è l’impiego in attività didattiche degli studenti dell’università ‘Vanvitelli’ che, sotto la guida dei loro docenti, effettueranno queste valutazioni. L’obiettivo è quindi duplice: per noi quello di avere una valutazione oggettiva di notevole valore, e poi quello di impiegare i ragazzi sul campo”. Un protocollo che, come evidenziato dal prefetto, “è anche a costo zero”. Per gli edifici che otterranno il riconoscimento di siti di interesse storico-artistico il Ministero dell’Interno ha già stanziato la somma di 70 milioni di euro, a cui vanno aggiunti le risorse provenienti dall’8x1000.

L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Un protocollo che di fatto si inserisce nel meccanismo dell’alternanza scuola-lavoro, come precisa il rettore Giusepppe Paolisso: “L’università è molto impegnata nella valorizzazione e nel potenziamento del territorio, collaborando con le altre istituzioni. Questo è un progetto di integrazione che ci rende felici perché fa uscire finalmente gli studenti dalle aule, per farli entrare in contatto con il mondo del lavoro. Con il meccanismo di alternanza scuola-lavoro gli studenti entrano in ‘azienda’ per capire la differenza tra le nozioni apprese in aula e le applicazioni pratiche nel lavoro. Da parte nostra – spiega Paolisso – mettiamo a disposizioni le nostre risorse a titolo gratuito, oltre alle nostre competenze per salvaguardare i beni culturali della provincia di Caserta”.

IL MONITORAGGIO DELLE CHIESE

Il protocollo è stato accolto con favore anche dall’architetto Salvatore Buonomo, soprintendente di Caserta: “E’ una iniziativa di grande interesse, che pone il nostro territorio all’avanguardia per conoscenza e ricerca. È un motivo di orgoglio, anche perché possiamo tutelare i beni solo se li conosciamo, bisogna quindi monitorare con attenzione lo stato di conservazioni delle 18 chiese”.

IL RUOLO DEGLI STUDENTI

Ruolo e mansioni degli studenti saranno ovviamente fondamentali, così come il supporto dei loro docenti. A spiegare in cosa consisterà l’attività di ricerca degli universitari è Maria Luisa Chirico, direttrice del dipartimento di Lettere e Beni Culturali: “A poter partecipare, su base volontaria, al protocollo, saranno gli studenti dei corsi di ‘Conservazione’ e quelli della magistrale in ‘Archeologia e Storia dell’Arte’, che potranno così passare dallo studio in aula alla verifica sul campo di quanto appreso. Accompagnati dai docenti, condurranno le attività previste dal progetto: planimetria individuativa del bene, documentazione catastale e fotografica, relazione storica, bibliografica e archivistica”.

LE CHIESE COINVOLTE NEL PROTOCOLLO

Sono 18 le chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto della provincia di Caserta che verranno coinvolte nel protocollo: Sant’Antonio da Padova o al Seggio, San Biagio, San Domenico, San Girolamo, Santa Maria delle Grazie (Aversa); Chiese di Santa Maria Delle Grazie (Caiazzo); San Francesco dei Cappuccini di Puccianiello, Santa Lucia, San Pietro ad Montes (Caserta); San Benedetto di Vallata, San Francesco, San Salvatore (Piedimonte Matese); San Francesco d’Assisi (Prata Sannita); San Giovanni Evangelista (San Felice a Cancello); Chiesa dei Cappuccini (Sessa Aurunca); Sant’Antonio da Padova (Teano); Sant’Antonio Abate (Tora e Piccilli).

Protocollo d'intesa per le chiese del casertano

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intesa tra Prefettura, Università e Soprintendenza per 'salvare' 18 chiese | VIDEO

CasertaNews è in caricamento