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Processione annullata, il Comune non rispetta il patto con gli accollatori

A marzo era stato garantito lo svolgimento fino alle 22 poi c' stato il dietrofront

La processione avrebbe dovuto concludersi alle 22 con il rientro di Maria Santissima delle Grazie alla chiesa di San Ferdinando e l'accensione dei fuochi di artificio. Era questo il programma, poi saltato per motivi di ordine pubblico, per garantire lo svolgimento della manifestazione religiosa saltata sul filo di lana per la concomitanza del concerto dei Jethro Tull al Belvedere. 

Il concerto rock

Era questo il progetto sottoscritto dal parroco di San Leucio don Antonio Iazzetta, gli assessori Enzo Battarra ed Emiliano Casale, il consigliere comunale Donato Tenga e il presidente degli accollatori Antonino Landi a margine di una riunione avvenuta lo scorso due marzo. Ma ripercorriamo la vicenda. A febbraio gli organizzatori della kermesse "Un'Estate da BelvedeRe" annunciano il concerto della band rock capitanata da Ian Anderson per il primo luglio, lo stesso giorno in cui da 62 anni a San Leucio si svolge la processione della Madonna delle Grazie. 

Le proteste e il tavolo tecnico

L'annuncio provocò le proteste dei leuciani che scesero in piazza con cartelloni e gazebo per difendere una tradizione molto sentita. Il caso fu sollevato dal consigliere comunale Pasquale Napoletano (che poi non ha preso parte alla trattativa per lo svolgimento delle manifestazioni in quanto non invitato al vertice). Il due marzo, in sala giunta, si svolge una riunione per favorire una risoluzione della problematica e garantire lo svolgimento in concomitanza dei due eventi che sarebbero potuti "coesistere garantendo la sicurezza e la mobilità", aveva evidenziato il consigliere Tenga. Nel corso dell'incontro venne ribadita la volontà degli organizzatori di posticipare l'orario d'inizio del concerto con la processione che avrebbe dovuto concludersi alle 22 e successivamente ci sarebbe stato l'inizio del concerto. Anzi, la concomitanza "può essere un motivo per far conoscere alle varie presenze la storia e l'identità di San Leucio", si legge nel verbale della riunione del 2 marzo.

Il dietrofront del giorno prima

Una soluzione che piacque sia al parroco sia al comitato degli accollatori che dunque accettarono di rientrare in chiesa per le 22. Il 30 giugno, però, c'è stato un inaspettato dietrofront. Prima la nota dell'assessore Casale con cui si chiedeva di terminare la Solenne Processione Mariana entro e non oltre le 21,30: "nel rispetto dell'ordine pubblico per entrambi gli eventi in quanto si prospetta un'elevata partecipazione con un alto flusso veicolare". Poi ci ha pensato la Questura ad imporre il termine alle 20,30 (quindi un'ora prima e un'ora e mezzo prima rispetto a quanto concordato a marzo).

L'annullamento della processione

Il resto è storia nota. La proposta di rientrare alle 20,30 è stata bocciata dagli accollatori che si sono, dunque, rifiutati di portare la sacra effige fuori dalla chiesa. 

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