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Il piano 'anti dissesto' approvato con appena 5 consiglieri (più il sindaco) in Consiglio

Gli uomini di Oliviero non si presentano, ma Di Meo 'salva' Sasso. Schiavone, Zannini e Zuccheroso: "In caso di mancata approvazione l'Ente avrebbe aumentato le tariffe al massimo e le conseguenze sarebbero state pagate dai cittadini"

Appena sei persone per approvare il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Sessa Aurunca. E’ quanto accaduto martedì sera in consiglio comunale: numeri che rendono un quadro ancora più chiaro di quale sia la crisi attualmente in atto nella maggioranza capeggiata dal sindaco Silvio Sasso. In aula per l’appello si sono ritrovati i consiglieri Massimo Schiavone, Riccardo Zannini, Ida Zuccheroso, Del Mastro e Luciano Di Meo, oltre allo stesso sindaco. Assenti tutti i consiglieri che fanno riferimento al consigliere regionale Gennaro Oliviero, tranne, appunto, Di Meo che si è staccato dai colleghi ed ha deciso di presenziare in aula per garantire il numero legale.

“Anche se con un numero limitato di consiglieri comunali, tuttavia sufficienti a rendere perfettamente legittima la deliberazione - ha commentato il primo cittadino Sasso - nella serata di martedì è stato approvato il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale che evita il dissesto e sistema il debito storico del Comune a tutto vantaggio dei cittadini. Prosegue ora il percorso e il lavoro per il Bilancio di Previsione a cui sono direttamente connesse decine di opere sparse sul Territorio. Ognuno di fronte alla propria responsabilità nei confronti dei Cittadini-elettori”.

In una nota anche i consiglieri comunali Schiavone, Zannini e Zuccheroso hanno spiegato la loro posizione: “E' doveroso far conoscere alla Cittadinanza che l'Organo di Revisione dei Conti, sull'argomento, ha espresso un parere totalmente favorevole evidenziando che in mancanza di approvazione l’Ente avrebbe dovuto dichiarare il dissesto finanziario. La conseguenza della dichiarazione di dissesto sarebbe stata l’aumento alla massima percentuale di tutte le tariffe comunali e il riconoscimento e pagamento dei debiti soltanto in una percentuale inferiore al 50%. E' chiaro quindi che l'assenza degli altri Consiglieri alla seduta consiliare con lo scopo di non permetterme lo svolgimento non può annoverarsi come atto politico ma come un colpo sferrato ma come un colpo sferrato non contro il Sindaco ma contro tutta la popolazione. L'aumento al massimo delle tariffe avrebbe comportato come conseguenza il pagamento di maggiori oneri a carico della popolazione già oggi colpita da questa grave emergenza sanitaria relativa al COVID 19, ma avrebbe impoverito ancora di più la già traballante economia del territorio perché il pagamento dei debiti solamente in parte avrebbe sicuramente portato al collasso tante attività commerciali, edili, di servizi con loro conseguente chiusura e altro ancora aumento della disoccupazione. Proprio in virtù di tali considerazioni noi consiglieri, prendendo atto del favorevole parere del Collegio dei Revisori dei Conti, Organo terzo, abbiamo garantito la presenza in Aula permettendo così l'approvazione del vitale argomento all'Ordine del Giorno del Consiglio”.

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