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Domenica, 28 Aprile 2024
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Consiglio su parcheggi, opposizione critica su incassi e tempi. Casale: "Entro l'estate tutto a regime"

Assise monotematica sul project financing da 39 milioni

Il piano parcheggi di Caserta, con l'affidamento del maxi appalto da 39 milioni alla KCity, al centro del dibattito in consiglio comunale.

L'assise, richiesta e voluta fortemente da Fratelli d'Italia, ha avuto al centro il project financing ed i tempi lunghi per l'avvio di tutti i servizi previsti dall'appalto. Il progetto prevede non solo gli stalli blu ma anche altri servizi. In ordine sparso: i varchi di accesso, quelli ztl, gli autovelox sulla Variante, il servizio rimozione con carro attrezzi, monopattini e biciclette elettriche - "partiranno entro marzo" - ed un servizio post incidente. Inoltre, ha evidenziato l'assessore Emiliano Casale, K City "ha effettuato un censimento delle strisce blu". "Il 50% di quanto previsto è stato fatto - ha concluso Casale - Entro marzo attiveranno autovelox, servizio post incidente e mobilità elettrica. Per l'estate si dovrebbe completare tutto il progetto". 

"Il project financing ha legato da agosto 2023 il Comune di Caserta e la r.t.i., facente capo alla società KCITY, per ben 20 anni - tuona il consigliere Paolo Santonastaso - Un'infinità di tempo per un valore della concessione pari addirittura a 39 milioni di euro. Basti pensare che K City percepirà il 68,90% degli incassi comunali per il servizio di parcheggio a pagamento ed il 54,90% degli incassi relativi alle violazioni delle norme del Codice della Strada. In pratica, K City è diventato il socio di maggioranza dell'ente. Nel frattempo, già nei primi mesi, si è partiti con il piede sbagliato: tanti i disservizi segnalati dai cittadini, che oggi ho portato all'attenzione in aula: dalla prima ora non frazionata al mancato ripristino di tanti stalli, dalle macchinette non funzionanti all'erronea ripartizione dei colori degli stalli per passare ai tanti servizi addirittura ancora non attivi, oltre il 50% di quelli previsti. Un'altra notizia clamorosa riguarda il tempo lasciato al concessionario per la realizzazione di quanto previsto da contratto, cioè 18 mesi. In pratica, un anno e mezzo in cui il concessionario, senza poter essere sanzionato per le inadempienze, avrà modo di andare a regime. Un'infinità! Il risultato: il Comune ne uscirà con le ossa rotte e a farne le spese saranno sempre e solo i casertani", conclude il capogruppo di Fratelli d'Italia.

Critico anche il consigliere Raffaele Giovine che nel suo intervento ha evidenziato come "ci troviamo in aula per non poter produrre nulla di utile - ha ribadito - A Caserta, c’è un problema enorme sulla questione della mobilità. Non abbiamo ancora il PUMS, il cui studio è stato già pagato dal Comune, progetto che attendiamo di avere da ormai 3 anni; non abbiamo studi o analisi sullo stato dell’arte dei flussi della mobilità; non abbiamo uno studio sulle necessità di spostamento dei cittadini; non abbiamo uno studio sulle linee dei bus ma procediamo a cambiare le linee dall’8 gennaio scorso; non abbiamo uno studio sulle piste ciclabili ma procediamo a costruirne sempre di più senza un progetto unico; non abbiamo uno studio ma apriamo nuove aree pedonali o a traffico limitato; abbiamo due parcheggi importantissimi per la città, Pollio e 4 Novembre, chiusi nonostante, soprattutto nell’ultimo caso, la gara sia stata affidata a marzo 2022. Noi, oggi, dibattiamo di un progetto di attuazione di un pezzo importante della mobilità senza avere un piano complessivo. Dov’è finito il PUMS della nostra città, unico strumento che serve per poter attuare qualsivoglia azione sulla mobilità? Che ratio c’è dietro le azioni dell’amministrazione? Dobbiamo constatare, allora, che il PUMS esiste già, ma non è pubblico, ed è solo nella testa di chi amministra che, de facto, programma già la mobilità senza però alcuno studio analitico. Un’ulteriore questione: il rinnovo per altri dieci anni del contratto può non avvenire solo nel caso in cui ci sia la volontà dell’amministrazione di internalizzare il servizio. Questa clausola, presente nei contratti per i parcheggi da sempre nella nostra città, non viene mai applicata. Perché il Comune non internalizza il servizio, nonostante il contratto preveda che oltre il 60% delle entrate del servizio vadano al privato?  Qual è lo studio economico dietro la scelta di esternalizzare il servizio mettendo a rischio le casse del Comune? In ultimo: il servizio, la cui partenza era prevista a settembre, continua a funzionare a singhiozzo. Gli ausiliari continuano a non poter far multe; non si può ancora pagare con carta; tutti i servizi affini, tra cui sistemazione di segnaletica orizzontale e verticale, ancora non sono stati attuati, in un contesto di totale assenza di un cronoprogramma per l’attuazione del progetto. Perchè? Chi è il responsabile?", fa sapere Giovine a margine dell'assise. 

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