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Bocciata la mozione dell’opposizione, bufera sul presidente del Consiglio

Dura accusa del grillino De Matteis: "Calpestati i diritti dell'opposizione"

“Il presidente del Consiglio comunale Fabio Schiavo è venuto meno ai suoi obblighi istituzionali che da regolamento gli impongono di rappresentare l’intero consiglio comunale ispirandosi a criteri di imparzialità e intervenendo a difesa delle prerogative del consiglio e dei singoli consiglieri”. È una accusa pesante quella lanciata dall’esponente del Movimento 5 Stelle di San Nicola la Strada Federico De Matteis nei confronti del presidente dell’Assise cittadina, dopo la bufera scoppiata in aula nel Consiglio del 13 dicembre scorso.

Stando alle accuse del consigliere grillino, Schiavo avrebbe impedito al Consiglio comunale di esprimersi su una mozione della minoranza, “violando l’art. 24 comma 8 lettera b del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale”.

Al centro della polemica c’è una mozione, firmata da 5 consiglieri, che “tendeva ad ottenere un voto di indirizzo politico chiaro, ossia di anticipare i soldi ai cittadini aventi diritto al sussidio ai canoni di locazione con fondi comunali”. “Una scelta – spiega De Matteis - che l’amministrazione poteva e doveva fare per salvare la faccia di fronte alle famiglie vincitrici del bando, che per colpa dell'incapacità di questa amministrazione a riscuotere annualmente i tributi idrici dal 2015 ad oggi, ha determinato il debito con la Regione che di fatto blocca l'erogazione del sussidio.

“Davanti alla nostra mozione questa è la responsabilità che il presidente del Consiglio doveva prendersi e non ha preso – accusa il consigliere dei 5 Stelle - non quella di essere scudo alle debolezze politiche del suo partito, calpestando i diritti dei consiglieri di opposizione e di tante famiglie sannicolesi, violando il regolamento, lo Statuto ed il testo unico degli enti locali. Infatti in nessun caso il presidente del Consiglio può dichiarare una mozione firmata da 5 consiglieri inammissibile, se come maldestramente ha affermato ci fossero state motivazioni tecniche doveva rinviarla e portarla all’ordine del giorno del consiglio successivo previo parere dei tecnici comunali, e non scartarla senza alcun rispetto per chi quella mozione l’aveva firmata”.

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