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Sabato, 20 Aprile 2024
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Movida rumorosa, il Comune rischia maxi risarcimento

Diffida del Comitato dopo la decisione del giudice: "Nessun provvedimento a tutela della nostra salute"

Il comitato di quartiere "Caserta Centro No Degrado No Movida Selvaggia" diffida il Comune. L'associazione dei residenti delle strade del centro storico, presieduta da Rosanna Di Costanzo, ha notificato, attraverso il proprio legale Gennaro Esposito (tra l'altro presidente del Comitato per la Quiete Pubblica Napoletana e la Vivibilità Cittadina) una nota di diffida a Palazzo Castropignano dopo l'ordinanza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha condannato due locali per gli schiamazzi (musica alta e vociare insopportabile) prodotti durante le notti della movida. 

Il tribunale ha accertato l’inquinamento acustico, la molestia e l’occupazione abusiva di suolo pubblico operata dagli esercizi commerciali ed ha vidimato, in sede di reclamo, le disposizioni già date da un altro giudice lo scorso mese di novembre, quando le stesse attività erano state intimate a "provvedere con immediatezza all’effettuazione delle insonorizzazioni necessarie", con una sanzione di 100 euro al giorno per attività in caso di inottemperanza. 

Adesso, ottenuto il provvedimento cautelare, il passo successivo del Comitato è l'azione risarcitoria dalla quale non è escluso il Comune che "non ha provveduto ad adottare alcun serio provvedimento volto a tutelare i diritti" dei residenti, si legge nella nota di diffida.  

L'associazione ha intimato al sindaco Carlo Marino, al dirigente delle Attività Produttive Giovanni Natale ed al Comandante della Polizia Municipale Luigi De Simone di "provvedere immediatamente ad adottare ogni provvedimento necessario volto alla riduzione dell’inquinamento acustico derivante dai noti fenomeni della cd. movida molesta, sia per immissioni da apparecchi elettroacustici, sia da strumenti musicali, sia dalla eccessiva presenza di persone, adottando tutti i provvedimenti necessari".

Oltre a ciò c'è la richiesta di "risarcire i danni subiti" (spia di una futura azione risarcitoria, confermata anche dagli interessati) e la diffida a non rilasciare "alcun provvedimento autorizzativo o di nulla osta impatto acustico" ai due esercizi commerciali condannati. Insomma una nuova tegola sulle casse comunali con la spada di Damocle di un nuovo risarcimento che pende sulla testa dell'Ente. 
 

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