Costa e Di Maio, patto per la Terra dei Fuochi a casa don Diana | FOTO
Il ministro all'Ambiente: "Daspo ambientale: chi inquina, dovrà andarsene"
Davanti ad oltre un migliaio di cittadini di tutto l’Agro Aversano e della Provincia di Caserta, e davanti a tutte le istituzioni politiche, militari ed ecclesiastiche, i ministri all’Ambiente Sergio Costa ed al Lavoro Luigi Di Maio hanno preso un impegno nel bene confiscato alla camorra e intitolato a Don Peppe Diana, barbaramente ucciso nel 1994 e che proprio oggi avrebbe compiuto 60 anni: “Ci sarà la bonifica e la messa in sicurezza di tutti quei territori che oggi chiamiamo Terra dei Fuochi”.
E’ stato infatti presentato il Decreto Legge ‘Terra dei Fuochi’ che il ministro Costa ha volutamente ufficializzato in una delle terre maggiormente colpite dall’inquinamento ambientale e da quella criminalità che molto spesso ne era la causa. Il ministro Costa è arrivato puntuale a Casa Don Diana alle 18 (inizio della manifestazione) mentre il vicepremier Di Maio ha avuto un contrattempo che l’ha costretto ad arrivare con circa un’ora di ritardo.
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Dopo i vari interventi quando la parola è passata al generale e oggi delegato all’Ambiente del Governo si è alzato un grande applauso quando è stato riferito che “il Governo ha trovato i fondi per le caratterizzazioni della terra dei fuochi: circa venti milioni di euro subito e una disponibilità di alcune centinaia di milioni di euro per le bonifiche”. Ed ha aggiunto: "Chi inquina è un mafioso dal punto di vista morale. Ed è giusto che paghi. Anche per questo penso ad un Daspo ambientale, così chi ha devastato un territorio dovrà andarsene".
A seguirlo il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che ha immediatamente ricordato di essere “figlio di questa terra che ha subito troppo in passato e che oggi deve risorgere. Già in passato c’erano stati numerosi provvedimenti per la Terra dei Fuochi ma con questo Decreto Legge abbiamo praticamente spostato tutte le competenze al ministero dell’Ambiente e al generale Costa che ho voluto con forza per questo delicato incarico. Ovviamente adesso dopo un mese dal giuramento come ministro è facile fare proclami. Spero solamente che tra un anno, magari lo stesso giorno, si possano già notare i cambiamenti di questo decreto che ritengo fondamentale per la nostra terra”.