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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Casagiove

Il messaggio del sindaco all'alba del 150° anniversario del Comune

Vozza scrive ai cittadini: "Sarà un anno di duro lavoro ma, sono sicuro, abbiamo le capacità e la forza per farcela"

"Nell’ anno del 150°, grazie ad un programma che sta elaborando un comitato costituito da rappresentanti di tutte le forze politiche e da esponenti della società civile, cercheremo di coinvolgere la città attraverso iniziative che tendono a ricostruire i legami spesso interrotti con la memoria, incoraggiando all’apertura verso il nuovo che arriva, a guardare i prossimi anni con maggiore speranza, a diventare protagonisti del nostro futuro. Sarà un anno di duro lavoro ma, sono sicuro, abbiamo le capacità e la forza per farcela". Così il sindaco di Casagiove Giuseppe Vozza nel messaggio di fine anno alla città.

"L’altro ieri mi sono rivolto a voi per esortarvi ad un maggiore impegno con l’obiettivo di vincere insieme la battaglia contro la pandemia. Con l’affacciarsi del nuovo anno sento comunque la necessità di indirizzarvi un pensiero augurale, un messaggio di speranza. Si, perché solo la speranza può vincere i sentimenti di preoccupazione, di paura e di angoscia che ci hanno accompagnato in questi due ultimi anni, periodo che passerà alla storia e racconteremo, con non poca sofferenza, ai nostri nipoti. Non mi soffermerò, quindi, sulle pesanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche che l’epidemia da covid ha prodotto sulle nostre vite. Piuttosto vorrei, insieme a voi, guardare avanti perché la preoccupazione nel futuro, come lo scorso 31 dicembre ebbe ad affermare il nostro Presidente Sergio Mattarella, deve «trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire». Il 2022 per la nostra cittadina sarà un anno particolare perché ricorre il 150° anniversario della costituzione del comune sotto il toponimo di Casagiove. Il Re Vittorio Emanuele II con decreto del 17 febbraio del 1872 confermò la richiesta avanzata dal Consiglio Comunale il precedente 30 ottobre del 1871 di dare un solo nome alle due comunità di Casanova e Coccagna che già dall’inizio del 1800 avevano deciso di mettersi insieme. Quale occasione migliore questa per guardare al nostro passato e ritrovare le ragioni su cui costruire un futuro migliore! “Uniti da 150 anni”, questo lo slogan che accompagna il logo coniato per questo anniversario. Ed è sulla parola unità che vorrei brevemente soffermarmi. In questo ultimo secolo e mezzo la nostra comunità ha dimostrato proprio nei momenti più difficili come l’epidemia colerica di inizio ‘900, le due guerre mondiali, il terremoto del 1980, di stringersi e fare famiglia tra famiglie, ritrovando quel senso di appartenenza fraterno basato sulla solidarietà. Oggi come allora siamo chiamati ad ogni livello a mettere insieme le nostre energie a fuggire i falsi interessi personali, a ritrovare quell’unità morale e civile che ha contraddistinto la Casagiove di un tempo. Questo è quello che i cittadini si aspettano soprattutto da chi è stato chiamato a gestire la cosa pubblica. Comprendo lo scetticismo nei confronti della politica manifestato da tanti cittadini che, perché da essa delusi, si sentono distanti dalle istituzioni. Nelle centinaia di incontri che in questo anno ho avuto con tanti di voi ho raccolto le vostre rimostranze verso una burocrazia che frena ed a volte blocca la risoluzione dei problemi. Il rimedio a ciò non sta nei personalismi, nella ricerca di visibilità, nell’annuncio di promesse impossibili, ma nella buona politica che è l’arte del bene comune. Sono convinto che la via maestra di una buona amministrazione pubblica è guardare sempre alle fasce più deboli della comunità. Papa Francesco recentemente nel suo viaggio in Grecia ho spronato quella comunità a lavorare insieme: «Aiutiamoci a passare dal parteggiare al partecipare; dall’impegnarsi solo a sostenere la propria parte al coinvolgersi attivamente per la promozione di tutti». Sento di ringraziare tutti voi per i sacrifici fatti in questi mesi. La pace e la prosperità di un popolo non nasce dai grandi personaggi, ma dalla determinazione quotidiana – tutti i giorni – dell’operaio che si reca a lavoro o dai genitori che crescono con sani principi i propri figli".

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