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Diana difende Oliva dall'attacco di Santulli: "Resto in commissione se si arriva ad una soluzione"

La consigliera indipendente chiarisce quanto accaduto dopo l'ultimo consiglio comunale

E’ sempre accesa la polemica politica sulla delicata questione del mercato ortofrutticolo di Aversa. Dopo le parole della consigliera comunale ex Lega Olga Diana che ha preso le distanze da Alfonso Oliva, decidendo di non dimettersi dalla commissione speciale che dovrà indagare su quello che (non) è stato fatto per salvare l’area oggi chiusa da Nas ed Asl, il consigliere Pd Paolo Santulli aveva trovato l’occasione per attaccare lo stesso Oliva (tra i più battaglieri tra gli esponenti dell’opposizione) accusandolo di aver detto il falso quando aveva affermato che la Diana si sarebbe dimessa, come lui, dalla commissione in cui erano stati eletti dalla stessa maggioranza.

Parole che hanno costretto Olga Diana ad intervenire nuovamente per sottolineare di “non aver fatto riferimento sd Alfonso Oliva nella nota in cui spiegavo perché avevo deciso di far parte della commissione sul mercato ortofrutticolo. Confermo di aver ricevuto la telefonata da Oliva, il quale, senza provare a condizionarmi, mi chiedeva se volessi far parte o meno della commissione e di aver detto inizialmente di no. Ma, successivamente,  ho  valutato che le problematiche del mercato ortofrutticolo meritassero una serie di interventi programmati e coordinati, finalizzati ad una loro effettiva risoluzione , pensando anche che un mio rifiuto potesse essere frainteso come una sorta di disimpegno. Da qui la mia scelta di fare parte della commissione speciale voluta dalla maggioranza. L’intervento, però, in questa vicenda  di Santulli, autorevole esponente della maggioranza, nei termini in cui si è evidenziato, non mi pare opportuno, in quanto mi tira dentro  una polemica sterile e non funzionale a salvare il mercato ortofrutticolo. Continuerò  a  dare il mio contributo utile per la risoluzione di un problema importante per nostra città. Intanto, mi accingo a chiedere una convocazione urgente della commissione speciale  per valutare se si vuole realmente fare qualcosa per risolvere un problema che investe un comparto a cui fanno riferimento tanti lavoratori con le rispettive famiglie. Se questo passaggio non dovesse avvenire in tempi rapidi, dovrò trarne  le conclusioni negative del caso e rivedere, dunque, la mia volontà di collaborare attraverso l’organismo pensato dalla maggioranza”.

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