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La centenaria gara delle ‘Mazze di Sant’Eufemia’ diventa patrimonio culturale della Campania

Il riconoscimento ottenuto grazie al lavoro svolto dalla Pro Loco

La tradizionale e pluricentenaria gara delle “Mazze”, che si svolge durante i solenni festeggiamenti patronali in onore di Sant’Eufemia, protettrice di Carinaro, è ufficialmente diventata “Patrimonio Culturale Immateriale della Campania”. 

Il progetto, presentato a dicembre 2018 dalla Pro Loco “Santa Eufemia”, è stato approvato con determina dirigenziale della Regione Campania n.205 del 7 ottobre, dipartimento 50 della Giunta Regionale, direzione generale 12 per le politiche culturali e turismo, che ha avuto come obiettivo principale quello di certificare e formalizzare, difendere e tramandare le pratiche tradizionali connesse alle tradizioni, alle conoscenze, alle pratiche, ai saper fare della comunità campana, così come definite dalla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall'Italia con legge n°167/2007. 

Per “patrimonio culturale immateriale” si definiscono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il saper fare, gli usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità riconoscono in quanto parte del patrimonio culturale campano, trasmettendoli di generazione in generazione, costantemente ricreati in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia in quanto senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. 

Una notizia pervenuta nel tardo pomeriggio di martedì al presidente della Pro Loco di Carinaro Raffaele Compagnone, che assieme al suo vice Giuseppe Barbato hanno ovviamente esultato perché proprio loro due nell’ultimo giorno dell’anno trascorso si sono resi fautori, con l’avallo di tutto il direttivo, della corposa e impegnativa richiesta presentata tramite posta certificata alla Regione Campania.

Della notizia sono stati informati anche il sindaco Nicola Affinito e il parroco don Antonio Lucariello, che hanno gioito per l’importante riconoscimento che certamente onora, esalta ed impegna tutto il popolo di Carinaro. È stato un pool di esperti a ritenere valido il progetto riconoscendone il “valore culturale della candidatura ai fini della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale campano” e quindi l’iscrizione all’inventario del Patrimonio Culturale Immateriale della Campania. Una novità che si aggiunge a tutte le attività poste in essere durante tutti questi anni dal sodalizio carinarese come: la rassegna delle 4 stagioni svoltasi nella Reggia di Carditello, la fondazione e partecipazione del Consorzio Turistico delle Pro Loco dell’Agro Aversano, le varie manifestazioni che si svolgono durante tutto l’arco dell’anno, il “Carnevale Carinarese” giunto alla XIII edizione, le manifestazioni di carattere sociale e culturale come i vari convegni sulla legalità e il dialetto locale, la manifestazione di “Colora la tua città” giunta anch’essa alla XII edizione, la settimana della solidarietà che ogni anno vede sempre una partecipazione solida di tanti cittadini culminata con la giornata dell’ammalato.

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