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Miur diviso in due, gli studenti bocciano la scelta del premier Conte

Il coordinatore del movimento Sbam Campania, Maturi: "I più svantaggiati gli alunni delle superiori"

Dopo le dimissioni del ministro Fioramonti, rimpiazzato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con Gaetano Manfredi (delega alla Ricerca e Università) e Lucia Azzolina (delega Istruzione e Scuola), è scoppiata la polemica delle opposizioni. Anche il movimento studentesco SBAM Campania, coordinato dal giovane casertano Filippo Maturi, è entrato a gamba tesa sulla vicenda.

"Al posto di Fioramonti due ministri? Tanta tattica e poca sostanza! – ha commentato così Filippo Maturi la scelta di Conte di suddividere, dopo l’ultima gestione di Fioramonti, il MIUR in due distinti dicasteri - Sebbene l’iniziativa possa sembrare una scelta di maggior sensibilità governativa verso scuola, verso l’università e per la ricerca, noi di SBAM temiamo invece possa essere una decisione dettata solamente da interessi politici. In un clima politico così volubile, con un Governo così disomogeneo, poter contare su un ministro di fiducia in più nelle votazioni del Consiglio dei Ministri potrà dimostrarsi determinante. In parole povere, Conte più che promuovere un miglioramento dell’Istruzione italiana mira a terminare con questo Governo la legislatura, altrimenti avrebbe già dato prova nelle due precedenti Legge di Bilancio di voler finanziare adeguatamente il rilancio di scuola, università e ricerca".

"Non possiamo che essere perplessi – ha concluso Filippo Maturi - della decisione di Conte. I vincoli di bilancio imposti al nostro Paese sono evidenti e la nostra preoccupazione è che i due ministeri, più che collaborare, possano entrare in conflitto per le poche risorse che anche questo governo ha intenzione di investire nell’Istruzione. I più svantaggiati? Probabilmente saranno proprio gli studenti delle superiori che, non potendo esprimere il loro giudizio sulle iniziative scolastiche del governo attraverso il voto, saranno, se non negli spot elettorali, considerati come ultima ruota carro nell’agenda di governo. Più che di due ministeri abbiamo bisogno di un governo con un idea di futuro e di Paese chiara, che possa investire in modo coraggioso sul nostro avvenire".

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