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Un grande progetto per il litorale, De Luca: "Atto di coraggio altro che politica dei tweet" | LE FOTO

Presentato il masterplan per il rilancio dell'area domitio-flegrea ed il governatore punzecchia i 5 stelle con il solito show

Dare un volto nuovo ad un territorio complesso sintesi perfetta di contraddizioni ed unicità. Questi i punti chiave del Masterplan del Litorale Domizio Flegreo presentato stamane presso il centro di Aggregazione e Legalità del Villaggio del Sole a Castel Volturno.

La presentazione del preliminare del progetto con il laboratorio di pianificazione partecipata ha costituito l'occasione per avviare un percorso di riqualificazione ambientale e sviluppo economico di un patrimonio storico culturale e paesaggistico del Litorale Domizio Flegreo. Un'esperienza di innovazione emblematica in un territorio delicato e contraddittorio come il Comune di Castel Volturno come sottolinea il Sindaco Luigi Petrella "con questo progetto si avvia il possibile risveglio di una terra storicamente martoriata ma in rinascita". "Un sistema unico di biodiversità e di bellezze naturalistiche ed ambientali che sono una speranza per chi sa guardare oltre le contraddizioni sia sociali che economiche di Castel Volturno", sostiene Giovanni Sabatino presidente Ente Riserva Foce del Volturno, Costa di Licola e Lago di Falciano.

La restituzione di una dignità sociale come riscatto al degrado di un paese lasciato al suo stesso degrado é stato evidenziato da Bruno Discepolo assessore all'Urbanistica ed al Governo del Territorio della Giunta Regionale della Campania "accanto al degrado, all'abusivismo edilizio, a situazioni di rischio sociale ed ambientale vivono realtà di grande pregio storico e culturale, agricoltura di qualità, realtà imprenditoriali e produttive eccellenti. Serve però un sistema normativo più snello e strumenti finanziari adeguati. In Italia va abbandonata la cosìddetta urbanistica di carta. La Regione Campania si sta impegnando in un processo di ridefinizione normativa e tecnica con l'aggiornamento della propria legge urbanistica, di quella sull'architettura con la redazione di un Piano Paesaggistico Regionale. Però occorre individuare strategie dove confluiscano risorse pubbliche stimolando anche quelle private. Il Masterplan è uno strumento che avvia un processo di trasformazione, recupero e riqualificazione del Litorale Domizio Flegreo ovvero di rigenerazione dei 14 Comuni coinvolti coniugando il riequilibrio ambientale con le prospettive di crescita economica con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico e naturalistico assicurando uno sviluppo sostenibile per i territori migliorando la qualità della vita dei cittadini".

Gli scenari di sviluppo per i luoghi simbolo del Masterplan sono stati enunciati dall'architetto Matteo Pedaso dello studio Land Italia capofila del gruppo di progettazione del Masterplan "i criteri guida su cui si basa la progettazione del Masterplan sono identità, sostenibilità, sviluppo e messa in rete. 14 Comuni di cui 4 in provincia di Napoli e 10 in provincia di Caserta con una superficie territoriale di circa 741,47 kmq ed una popolazione residente di oltre 370 mila abitanti. Questi sono i numeri dell'inquadramento territoriale considerando la presenza su tutto il litorale di 26 siti naturali . L'obiettivo è quindi rinaturalizzare il litorale, rigenerare i paesaggi produttivi come natura, agricoltura ed energia, ricollegare gli insediamenti al sistema culturale ed archeologico, promuovere l'intermodalità e forme di mobilità sostenibile, individuare dei progetti a breve/medio termine come nuove polarità territoriali e mettere a sistema progettualità pubblico/private per incentivare lo sviluppo dell'intero territorio".

Masterplan Litorale Domitio

Il Presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca ha evidenziato l'anima del Masterplan del Litorale Domizio Flegreo. "Il Masterplan altro non è che l'insieme di alcune idee progettuali - ha affermato - che riguardano le aree fondamentali della Regione Campania ovvero il Litorale Domizio Flegreo, l'Area Vesuviana, l'area Sud di Salerno considerando che solo immaginare di fare un Masterplan è un atto di lucida follia in un paese come l'Italia. Questi progetti richiedono una politica che abbia il coraggio di progettare sul medio lungo termine ma in Italia non c'è una classe dirigente in cui la politica si spende a 24 ore e non su come creare un destino di lavoro e vita per le generazioni future. È un paese in cui si ragiona a tweet dalla sera alla mattina e si pensa a trasformare la realtà coi tweet. Abbiamo avuto grandi maestri come Salvini, Di Maio, Grillo e le palle di Casaleggio. La trasformazione della realtà comporta fatica, concentrazione sul lavoro, il rifiuto di questa imbecillità dei 5 stelle dove uno vale uno. Ma quando mai! Per fare questo lavoro c'è bisogno di competenze altro che uno vale uno, pura idiozia che va bene per la propaganda elettorale non per cambiare la realtà. In un paese come l'Italia cambiare la realtà é un atto di martirio. È sicuramente un atto di coraggio aver puntato alla trasformazione urbana ovvero riqualificazione del territorio, costruzione di un'identità moderna. Che però resta un calvario. L'obiettivo è sconfiggere l'urbanistica di carta cioè l'urbanistica di un paese nel quale si riempiono i cassetti delle scrivanie di idee progettuali che rimangono tali. Nel caso del Masterplan le idee erano semplici: un progetto economico sociale in cui mettiamo una veste urbanistica. Economia del mare, valorizzazione dell'agricoltura di qualità, valorizzazione di una spiaggia unica. Su questo bisogna puntare. Una quindicina di anni la Regione Campania elaborò una specie di Masterplan insieme as Aldo Lois Rossi che scandalizzò per la presenza di Cirino Pomicino: figlio di buona donna ma con un cervello rispetto a questi derelitti dei nostri giorni. Pomicino a paragone loro è Churchill, Roosevelt. In questo convegno Rossi ripercose gli assi storico culturali e di sviluppo della Campania. In anni lontani questo è stato un territorio che ha rappresentato il centro del mondo. Il vero obiettivo è il lavoro, dare ai giovani casertani un imminente futuro lavorativo in queste terre perché se continua questo trend economico la Campania tra 20 anni dimezzerà la sua popolazione. Questo è un territorio massacrato dalle classi dirigenti dove si sono distinte forze di centro destra e di centro sinistra che non hanno fatto niente. Infatti è la prima volta che questo territorio è assunto dalla Regione Campania. Mai prima c'era stata tanta attenzione nè sul piano della progettazione nè sul piano degli investimenti nè tantomeno delle risorse neppure sul piano simbolico. L'attenzione c'è e non per creare clientele politiche di massa ma per costruire il consenso insieme con l'identità ed il rispetto. La gente se ti dà il consenso te lo deve dare perché cambi loro la vita, perché intorno a sè vede il mondo che cambia, non di certo perché compri la sua libertà con favori anche perché non è più tempo. Il Masterplan è la veste da dare agli obiettivi economico sociali delle grandi infrastrutture cioè lo scheletro che si dà ad un territorio da riempire con contenuti. È stato adottato un metodo di trasformazione urbanistica che è quello delle aree di attuazione urbanistica ovvero dopo aver definito la griglia di assetto del territorio si procede area per area alla trasformazione urbana. Per farlo bisogna fare delle varianti urbanistiche perché se si aspetta che tutto il piano si realizzi si resta immobili. Nessuna procedura ordinaria. Occorre assumersi la responsabilità insieme ai Comuni. Se decidiamo di cambiare dobbiamo caricarci di responsabilità. Se abbiamo paura di mettere qualche firma è meglio che ce ne andiamo a casa. Accanto a me c'è il sindaco di Castel Volturno. Beh se si fa qualche processo pure lui, si fa le ossa io ho già dato. Occorre muoversi perché i tempi per l'Italia sono incompatibili con la vita. La Regione cercherà di sburocratizzare per quanto possibile e per ciò che consente la viltà politica dei governatori nazionali. Vorrei più concretezza però. Vorrei che i cittadini avessero fiducia. Di queste opere pubbliche vorrei che si realizzassero le prime 10 e che i primi 10 investitori privati fossero scelti. Che si definissero i tempi dei progetti esecutivi, il bando delle gare e l'apertura dei cantieri. La gente deve vedere concretamente il cambiamento perché non c'è nulla da fare, la convinzione nella possibilità del cambiamento nasce solo dalla verifica del cambiamento".

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