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La tensione tra i borghi a suon di manifesti: "Oltre il cimitero non sei il padrone"

I residenti di Latina contro il sindaco dopo la sospensione delle delibere dell'amministrazione da parte del Tar. La replica di quelli di Baia: "Siete inferiori"

Monta la protesta dei cittadini del borgo Latina contro l'amministrazione di Baia e Latina. E' una battaglia tra 'campanili' combattuta a suon di manifesti dall'una e dall'altra parte. 

La chiusura della scuola e la spaccatura in maggioranza

Una rivalità atavica che caratterizza i rapporti all'interno di una comunità di poco più di duemila anime da sempre storicamente separate tra loro. Motivo della contesa, stavolta, la scuola elementare di Latina che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Di Cerbo ha deciso di chiudere ed accorpare al plesso del 'capoluogo' Baia (resterebbero a Latina l'asilo e la scuola media). Una decisione che ha provocato anche strascichi dal punto di vista politico con la revoca del vicesindaco Michele Palestina che insieme all'altro consigliere della frazione di Latina, Antonio Landolfi, si è dichiarato indipendente. 

Il ricorso al Tar

Nel frattempo i residenti di Latina si sono rivolti al Tar che gli ha dato ragione sospendendo le delibere dell'amministrazione. Con ordinanza dello scorso 27 luglio il presidente Alfonso Graziano della Quarta Sezione del tribunale amministrativo della Campania ha accolto il ricorso dei genitori degli alunni che frequentano il plesso di Latina invitando l'amministrazione a "rideterminarsi" entro 30 giorni. "Le doglianze articolate in ricorso non appaiono del tutto peregrine con speciale riguardo alla denunciata inadeguatezza strutturale dell’edificio individuata in Baia quale sede della scuola primaria e, in particolare, con riferimento alla dedotta assenza del refettorio e della palestra nonché alle altre rilevate deficienze strutturali per le quali oltretutto è stato rappresentato essere in fase di avvio una procedura di affidamento dei necessari lavori", si legge nel dispositivo del Tar. Il plesso di Baia, inoltre, è stato anche oggetto di un controllo da parte dei Nas in tempi recenti. 

La risposta del sindaco

Nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Di Cerbo ha ribadito come "non c’è alcuna guerra imbastita contro i ricorrenti per cieco campanilismo, alcun favoritismo immotivato cui tanti si appigliano, alcuna soccombenza del Comune di Baia e Latina ma, soprattutto, non vi sono vincitori: tutti vinti dal corso degli eventi - replica il sindaco Giuseppe Di Cerbo - Vi invito, pertanto, a diffidare da tutte le avventate e, in alcuni casi, mendaci dichiarazioni, soprattutto quelle degli ultimi giorni, esternate da chi avrebbe avuto il dovere non solo di cercare  il dialogo, ma anche di farsi portavoce delle obiezioni espresse da una parte della cittadinanza: tali dichiarazioni a nulla servono, se non ad estremizzare una situazione già complessa di per sé, rischiando di creare una frattura insanabile nella nostra comunità per fini esclusivamente politici. Personalmente, ho la radicata convinzione che ognuno di noi debba dare il proprio fattivo contributo alla crescita di Baia e Latina, per il cui sviluppo equo e bilanciato noi amministratori siamo chiamati ad impegnarci quotidianamente, ma, soprattutto, abbiamo il dovere di entrare in relazione costruttiva con le persone che fanno parte della nostra comunità, senza favoritismi, preconcetti o provocazioni. Sono questi i motivi che ci spingono ad andare avanti senza esitazioni, restando, come sempre, a disposizione della cittadinanza tutta per eventuali chiarimenti".

I manifesti 

Ma dopo l'ordinanza del tribunale la protesta ha assunto toni piuttosto forti. Sono stati affissi manifesti in paese in cui si accusa il sindaco di aver deciso di "stanziare ben 100mila euro al medesimo plesso (quello di Baia nda) per renderlo idoneo all'uso denigrando l'invidiabile plesso di Latina che, invece, risulta il solo idoneo a garantire la completa offerta formativa senza peraltro alcun onere per le casse comunali". Nel manifesto si evidenzia come "la maggioranza consiliare" sia "fomentata da riprovevoli sentimenti di arcaico campanilismo" che "generano divisione e dissapori tra la comunità delle due piccole frazioni". I cittadini invitano, infine, i componenti della maggioranza a "non presentarsi più per le future elezioni amministrative nel territorio di Latina". 

manifesto Latina

"Oltre il cimitero non sei il padrone"

Non solo. Sulle recinzioni del campo sportivo - che con il cimitero delimita il 'confine' tra le due borgate - è apparso una sorta di striscione rivolto al sindaco: "Vergogna dittatore oltre il cimitero non sei il padrone". 

La replica di quelli di Baia

Ma il manifesto non è passato inosservato. Ed è stato coperto da un altro manifesto, una sorta di volantino, in cui ci si rivolge agli autori dell'altro: "inferiori eravate, inferiori siete, inferiori sarete e rimarrete per sempre". 

manifesto baia 2

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