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In migliaia alla manifestazione "Stop Biocidio", Velardi attacca Ato e consiglieri regionali

Il sindaco come un fiume in piena: "Fanno affari sui rifiuti segnando il futuro dei nostri territori"

Marcianise scende in piazza contro i roghi e contro il business dei rifiuti che sta segnando il futuro di questi territori. Migliaia di persone, giovani, donne, bambini, anziani, hanno preso parte al corteo "Stop Biocidio".

Al termine della manifestazione è stato il sindaco di Marcianise Antonello Velardi a commentare la manifestazione in una diretta video su Facebook. "Siamo dei morti che camminano, l'ho detto e lo ripeto - ha esordito Velardi - Quello che sta avvendendo nei nostri territori è drammatico, sta segnando le nostra vite e ci sta mandando un messaggio chiaro: così non si può andare avanti. 

Dopo l'incendio Lea ho detto che ci hanno lasciato soli. Oggi siamo qui a commentare una manifestazione organizzata da comitati ed associazioni, espressione della cittadinanza attiva e simbolo di una società avanzata. Voglio esprimere la nostra soddisfazione per ciò che è stato fatto, per la risposta che ha dato la città con migliaia di persone in strada. C'era la Marcianise dei giovani, delle donne, delle persone anziane. La parte migliore di Marcianise, quella che non si vuole rassegnare e che ha capito che occorre ribellarsi. C'era la Marcianise che vuole i rifiuti intesi come risorsa e non come sporchi affari". 

Al termine della manifestazione è stato letto un documento in cui i comitati hanno fatto le loro proposte e chiesto soluzioni alle istituzioni. Per quel che concerne i poteri dell'ammninistrazione "continueremo sulla strada dei controlli e non guarderemo in faccia a nessuno - ha spiegato Velardi - E mi riferisco ai consiglieri regionali che fanno i loro sporchi interessi clientelari su questo territorio, ai parlamentari che pensano che la politica si fa tutelando gli interessi economici. Noi vogliamo tutelare gli interessi della comunità. Siamo contro il sistema che si è creato. Vogliamo che i consiglieri regionali siano seri e facciano gli interessi del territorio senza traccheggiare in impicci". 

Ed il riferimento è svelato poco dopo da Velardi che prosegue: "Vogliamo un Ato rifiuti che funzioni. Io mi sono dimesso da Presidente perchè ero contro la nomina di un direttore generale che era non in discontinuità col passato. Dopodiché l'asse composto dal sindaco di Caserta Carlo Marino e dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra ha fatto sì a direttore generale dell'Ato Rifiuti andasse ad una persona che è stato dirigente del Comune di Santa Maria Capua Vetere ed ora è dirigente di un'azienda che è impegnata proprio di rifiuti. I consiglieri regionali hanno avallato queste scelte. L'Ato rifiuti diventerà un carrozzone e questo è la dimostrazione di come i problemi non si vogliano risolvere: si continua con le vecchie pratiche".

Poi una bordata a Oliviero: "dopo la diretta dell'altra volta in cui tirai in ballo Gennaro Oliviero quest'ultimo mi chiamò dicendomi che lui faceva le leggi e non si occupava di gestione. Non sapevo se ridere o piangere. E' un protagonista che ha responsabilità enormi su un piano politico e che farebbe bene a mettersi da parte. Invece, bocciato continuamente, sta lì e cerca di maneggiare ancora". 

"Abbiamo bisogno di altro - conclude Velardi - di persone che non hanno lacci e lacciuoli, abbiamo bisogno di una classe dirigente e non di una classe di potere che esercita il proprio potere sui rifiuti. Queste fortune economiche sono a danno di tutti noi, della nostra salute. Sono stati commessi dei crimini per i quali non ci sarà alcuna giustificazione e che hanno segnato il futuro delle nostre comunità". 
  

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