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Domenica, 28 Aprile 2024
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Lavori 'bloccati' per 7 anni: Comune deve risarcire 1,7 milioni. Rischio per i fondi regionali

Il doppio contratto per la riqualificazione di San Leucio impantanato nelle maglie della burocrazia

Lavori fermi per 7 anni ed un risarcimento da 1,7 milioni di euro disposto dal giudice Renata Russo del tribunale Santa Maria Capua Vetere in favore della ditta. Una nuova tegola che si abbatte sulle casse, già disastrate, del Comune di Caserta che va ad aggiungersi ai 2,3 milioni di euro da restituire alla Regione per la vicenda biodigestore. 

La vicenda riguarda i lavori per la riqualificazione dello scalone di San Leucio, la sistemazione delle aree verdi della borgata e l'adeguamento delle infrastrutture. Lavori appaltati nel 2004 e poi oggetto di un secondo appalto in seguito all'approvazione di una serie di perizie di varianti al progetto iniziale. Vicissitudini che hanno portato alla sospensione dei lavori per 2517 giorni dal novembre 2007 all'ottobre 2014. Una sospensione determinata dalla necessità di realizzare il progetto di variante stradale - l'ormai famosa bretella - al fine di "evitare il forte impatto delle opere sui residenti e sulla viabilità".

Solo nel 2014 quella variante progettuale avrebbe concluso il suo iter e "nemmeno completamente", non essendoci ancora "l'autorizzazione sismica da parte del Genio Civile". Uno stop che ha determinato "l'improduttività dell'intero apparato organizzativo dell'impresa appaltatrice" Novus "determinando costi non preventivamente calcolati". Nel 2015 l'impresa appaltatrice avrebbe formalizzato richiesta di sospensione totale dei lavori. Istanza reiterata anche nel 2016 per 3 volte. 

Un'inerzia che è stata punita dal giudice di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto, sia pure parzialmente, la richiesta di risarcimento per inadempienza contrattuale in favore della ditta. I giudici hanno, inoltre, estromesso dalla richiesta risarcitoria la Regione che quelle opere avrebbe finanziato per il 95% e che ora potrebbe chiedere indietro quei fondi: circa 4,3 milioni. 

A portare la vicenda alla luce è stato il consigliere comunale di Fdi Pasquale Napoletano. "E' una vertenza che si trascinava da anni e che non può essere attribuita a nessuno degli amministratori che si sono succeduti negli ultimi anni quanto piuttosto a discutibili scelte dell'ufficio tecnico su cui la politica, può dire ben poco al momento della loro assunzione. Quello che però va evitato – precisa Pasquale Napoletano – è che ora cominci la guerra dei poveri tra maggioranza e minoranza. Il momento è delicato per tutto il paese, non solo per il comune di Caserta. Conosciamo le difficoltà a cui stiamo andando incontro nell'attuazione dei progetti del Pnrr e uno squilibrio da 8 milioni di euro non è quello di cui abbiamo bisogno. E' mia intenzione aprire una discussione seria in prima commissione e in consiglio comunale con l'assessora Martino e la neo dirigente Carrella. C'è bisogno di uno sforzo ulteriore del settore Finanze del Comune e di quello Affari Legali per verificare quante altre pendenze rischiano di cadere sulla testa dell'amministrazione e dei casertani. Maggioranza e minoranza, quanto mai su questi argomenti, devono sforzarsi di lavorare insieme per evitare che tutti gli sforzi che abbiamo chiesto ai cittadini di sostenere per contrastare il dissesto contabile (tra servizi azzerati, disagi burocratici e buche stradali) siano vanificati dalla nostra disattenzione. In base alle risultanze di questo lavoro di verifica e controllo – conclude Napoletano – andranno rafforzati i capitoli di bilancio a copertura di queste spese anche avviando, se necessario fin da subito, le opportune interlocuzioni con la tesoreria comunale e gli istituti di credito di riferimento dell'Ente". 

napoletano pasquale neww

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