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Domenica, 28 Aprile 2024
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Al Macrico il festival Laudato sì: "Modello di ecologia ed economia per gli ultimi"

L'annuncio del vescovo Lagnese. Ospite della manifestazione il cardinale Zuppi

Tutto pronto per il Festival "Laudato Sì", in programma all'interno dell'area ex Macrico a Caserta dal 27 settembre al 4 ottobre.

Ad annunciarlo è il vescovo di Caserta Pietro Lagnese che evidenzia come la scelta del Macrico - un tempo giardino dell’episcopio, e successivamente utilizzata prima come campo di addestramento militare e poi come centro di rimessaggio per mezzi corazzati - per ospitare l'iniziativa deriva dalla volontà di restituire l'area "alla sua vocazione originaria e messa a disposizione dei cittadini come bene comune".

"Ritornerà a essere un giardino, un campo di pace e di vita, d’incontro, di inclusione e di dialogo tra generazioni - fa sapere il Vescovo - nascerà così il “Campo Laudato sì’ Caserta”, che vorremmo diventasse esempio di un’ecologia integrale quale interazione tra l’ambiente naturale, la società, le sue culture e le istituzioni, e modello di un’economia che sia al servizio dei più deboli e degli scartati". Dopo un primo tempo di ascolto che ha già coinvolto tanti, sarà reso pubblico alla Città, durante il Festival, il Masterplan di progetto redatto da architetti, urbanisti, docenti e ricercatori di governance dei beni comuni, sulla base del Manifesto della Chiesa di Caserta “Da Campo di Marte a Campo della Pace”.

Ad aprire il Festival Laudato si’ sarà, mercoledì 27 settembre, il Cardinale Matteo M. Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Durante i giorni del Festival, a partire dai Messaggi del Papa per il Tempo del Creato e per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, ci saranno mostre, incontri, testimonianze, approfondimenti culturali, spettacoli, momenti di preghiera, di festa e di condivisione; e ciò con il coinvolgimento sia delle comunità parrocchiali e delle altre realtà ecclesiali, sia delle scuole, dell’università, delle associazioni e istituzioni del territorio, sia di esponenti del mondo della cultura e della politica.

"In un territorio negativamente indicato come “terra dei fuochi” e per tanto tempo mortificato e lacerato sotto il profilo ambientale e sociale, lavoriamo insieme per una rinascita della casa comune e per una nuova cultura della vita e del creato. Diventiamo tutti protagonisti di un processo di risveglio di una nuova riverenza della vita", conclude il Vescovo Lagnese. 

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