rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Capua

Lagnese vescovo a Capua: "Mi manda il Papa"

Le prime parole dopo la scelta da Roma: "Scopriremo insieme come convivere"

“Assumo l’ufficio di arcivescovo di Capua in spirito di obbedienza. È il Papa che mi manda. Nella voce del Vescovo di Roma riconosco la volontà di Dio per me e, perciò, anche se con tremore per il nuovo mandato ricevuto e per l’ulteriore carico che assumo, pur consapevole dei miei limiti e delle mie miserie, pronuncio, nella pace, il mio sì”. Sono queste le prime parole del vescovo monsignor Pietro Lagnese, nominato vescovo anche dell’arcidiocesi di Capua.

“Lo pronuncio nuovamente: come nei giorni dell’ordinazione presbiterale ed episcopale; come lo pronunciai - dieci anni fa - mentre mi apprestavo a lasciare il mio paese per andare a Ischia; e ancora, - tre anni fa - quando dichiarai la mia disponibilità a guidare questa amata Chiesa di Caserta: fiat voluntas tua! Al Signore Gesù, che di nuovo mi dice “duc in altum”, con Maria - sotto la cui protezione ho posto la mia vita - rinnovo il mio “eccomi”: “fiat mihi secundum verbum tuum”! Ringrazio Papa Francesco per la fiducia che ancora una volta ripone in me e gli rinnovo, come già in passato, l’assicurazione della mia costante preghiera, e - insieme a essa - la mia piena comunione e l’adesione al Suo universale Magistero”.

“Al Papa assicuro tutto il nostro impegno a portare avanti il progetto di riforma della Chiesa, perché essa faccia suo lo stile sinodale da lui invocato e, sempre più, diventi missionaria nelle sue scelte, decisa nell’annuncio del Vangelo, credibile nella testimonianza della carità; una Chiesa più vicina alle persone, meno burocratica e più attenta alle relazioni, più casa e famiglia di Dio, come auspica la Relazione di Sintesi della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Desidero, però, in questo momento, innanzitutto, confermare il mio affetto e il mio bene per tutti voi, sorelle e fratelli della Chiesa di Caserta. Fra qualche giorno, il 19 dicembre, ricorrerà il terzo anniversario dalla mia elezione a vostro Vescovo. Sono passati dunque tre anni: tre anni impegnativi, ma belli, intensi, nei quali posso dire con sincerità di essermi sentito accolto da voi e nei quali il Signore ha permesso che facessimo tante scelte importanti e, insieme, si costruisse un clima di fraternità e di amicizia. Tre anni nei quali ho provato a voler bene a questa Chiesa e, in modo particolare, ai carissimi presbiteri, primi collaboratori del vescovo nel ministero, ai quali mi sento particolarmente affezionato”.

Lagnese aggiunge: “Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari” (I Ts 2,8): queste parole dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi, in questi giorni le ho sentite mie proprio in riferimento a voi! Chiesa di Caserta, mi sei diventata cara!Carissimi, le Chiese di Capua e di Caserta per molti secoli hanno camminato insieme; anzi, sono state una sola Chiesa. Ora, unite in persona episcopi, ritornano a camminare insieme. Il Signore le chiama a vivere un tempo nuovo: un tempo nel quale avanzare in coppia ed esercitarsi in un percorso comune, certamente impegnativo - anzi, forse, difficile - ma che, se vissuto con cuore disponibile, potrà rivelarsi un’occasione feconda, un momento favorevole, per entrambe e, in modo particolare, per le popolazioni di un territorio, qual è il nostro, per le quali si richiede una rinnovata seminagione del Vangelo. La scelta del Papa non sia, perciò per nessuno - è quanto ho scritto anche alla Chiesa di Capua - “motivo di dolore, né causa di timore: non si vuole mortificare la storia, né annullare le tradizioni, e ancor meno abolire le identità. Si vuole invece - nel cambiamento d’epoca che viviamo - provare a rimettere al centro l’impegno per l’evangelizzazione, perché il mondo di questo ha bisogno! Senza cadere preda di una sorta d’introversione ecclesiale, la Chiesa, per questa missione, dev’essere disponibile a ripensarsi, a unire le sue forze, condividendo risorse ed esperienze, mettendo insieme energie e potenzialità, pronta a rivedere anche le sue strutture e la sua organizzazione: sta qui, a me pare, il senso della decisione del Papa”.

Lagnese poi spiega: “Come dovranno vivere le nostre Chiese questo tempo nuovo? Non ho una ricetta pronta! Lo scopriremo, insieme, strada facendo. Insieme ci porremo in ascolto dello Spirito che si dona nella Parola e nei Sacramenti, nel dialogo fraterno e nei fatti della storia: avanzeremo così in un discernimento ecclesiale che dovrà diventare sempre più permanente e, con fiducia e pazienza, piano piano, per il bene delle due Chiese sorelle, e in vista di una comunione tra loro più forte, faremo i passi possibili e quelli più opportuni. Carissimi - come per le famiglie quando arriva un altro figlio - il Signore chiede a me di dilatare il mio cuore. È ciò che voglio provare a fare! Desidero, con la grazia di Dio, allargare il mio cuore, sapendo che “i figli sono tutti uguali” e tutti vanno amati! So che non sarà facile, ma desidero spendermi per fare tutta la mia parte. Ho bisogno, però, della collaborazione di tutti e, in modo speciale, di quella dei nostri presbiteri. Carissimi fratelli presbiteri, continuate a offrirmi il dono dell’unità e della comunione e impegnatevi, insieme a me, per stabilire, tra voi e, da oggi, con il presbiterio di Capua, un clima di fraternità e di famiglia, così da rendere tangibile ciò che già siamo in forza della nostra ordinazione: un corpo solo! Carissimi, soltanto se vivremo tra noi una comunione sincera, la nostra azione pastorale potrà essere credibile e feconda. Carissimi, a tutti chiedo il dono di pregare per me. Sostenetemi con la vostra preghiera perché il Signore mia dia luce e forza, fiducia e docilità del cuore”. Carissimi, ci prepariamo a celebrare il Natale: il Mistero del Dio che viene. Nel Figlio Suo, Dio si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. Accogliamolo come lo accolse Maria; accogliamolo, perché come Lei, possiamo anche noi generare il Cristo Signore in noi e intorno a noi! A Lei, Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa, e a San Michele Arcangelo, patrono della nostra Chiesa, mi affido e vi affido e su tutti invoco la benedizione del Signore.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lagnese vescovo a Capua: "Mi manda il Papa"

CasertaNews è in caricamento