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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Recale

Isola ecologica chiusa per problemi di igiene ma il Comune insiste sull'area

Il progetto da un milione approvato dalla giunta fa infuriare l'opposizione: "Se ne fregano della salute dei cittadini. Va spostata in zona Pip"

L'isola ecologica di via Savoia è chiusa per "urgenti motivi di igiene pubblica e decoro urbano" ma il comune di Recale insiste sull'area al punto da approvare un progetto di fattibilità da un milione di euro per adeguare il centro di raccolta. 

A renderlo noto è il capogruppo d'opposizione Angelo Racioppoli che con i consiglieri di "Insieme per cambiare" Domenico Todisco, Angela Argenziano e Vincenzo Orballo evidenzia la necessità di spostarlo. "Pensiamo che un centro di raccolta non possa essere situato all’interno di un quartiere come quello di via Savoia, costringendo i residenti a convivere con problemi di igiene, decoro e inquinamento acustico. Per noi, l’isola ecologica deve essere spostata altrove, magari nella futura area Pip, lasciando spazio a un parcheggio con aree verdi e panchine", si legge in una nota di Racioppoli.

"Al contrario - prosegue Racioppoli - la maggioranza insiste su via Savoia: chi abita nel quartiere deve sapere che la giunta ha approvato un progetto di fattibilità con cui spera di ottenere un finanziamento da oltre un milione di euro per adeguare il centro di raccolta e il deposito, fregandosene della salute dei cittadini, dei problemi alla viabilità e del crollo del mercato immobiliare. In una città normale, avremmo chiesto al presidente dell’assemblea, Bruno Benito Mingione, figura che ha l’obbligo istituzionale di esercitare le sue funzioni con imparzialità, di farsi promotore di un consiglio comunale aperto sul tema. Ma a Recale, città delle contraddizioni e dei paradossi, Mingione è anche il delegato all’Ambiente e all’Ecologia; quindi, è uno dei principali artefici di questa storia", conclude. 

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