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Policlinico e Interporto, vertice tra sindacati e Confindustria

Le richieste dei sindacati: "Un forte livello di infrastrutturazione è decisivo per una politica di sviluppo del territorio"

Martedì scorso (25 ottobre) si è tenuto un incontro tra Cgil, Cisl, Uil di Caserta e Confindustria Caserta. "L’incontro è servito a condividere un’analisi complessiva dello stato industriale e produttivo del nostro territorio, la cui crisi, partita da tempo, è stata aggravata dal Covid e successivamente dall’invasione russa dell’Ucraina che ha ulteriormente fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei prodotti energetici già oggetto della speculazione internazionale e i costi delle materie prime, generando una fortissima impennata dell’inflazione da offerta che danneggia sia le imprese che le famiglie; con il rischio che la risposta classica delle autorità monetarie per raffreddare l’inflazione, consistente nell’aumento dei tassi di interesse del costo del denaro, inneschi una spirale di recessione e stagflazione", hanno detto i sindacati. 

In questo contesto, il confronto ha posto un focus particolare sulle situazioni più critiche per le quali si richiedono risposte urgenti per difendere gli insediamenti e garantire l’occupazione. Il confronto si è incentrato sullo stato del territorio, le cui possibilità di rilancio e sviluppo risiedono nella capacità di utilizzo del PNRR, nel decollo e implementazione della ZES, nella realizzazione e completamento di infrastrutture materiali, Policlinico e Interporto in primo luogo, ma anche di quelle immateriali, banda larga e connessioni, il cui stato di arretratezza è stato fortemente evidenziato durante la fase più acuta della pandemia con le difficoltà legate allo Smart working e alla didattica a distanza.

"Un forte livello di infrastrutturazione è quindi decisivo per una politica di sviluppo del territorio, per attrarre nuovi investimenti nazionali ed internazionale e anche per difendere quelli già esistenti e con essi l’occupazione. In quest’ottica l’interlocuzione tra le rappresentanze sociali è importante ed è utile che continui nello sforzo di individuare proposte comuni; ma non basta. Poiché grandissima parte dei problemi del territorio necessitano di interventi forti e mirati del governo nazionale e di quello regionale, che colgano la specificità della questione Caserta, è decisivo che il confronto si estenda alla politica, intesa come forze politiche, istituzioni locali, deputazione nazionale e regionale, per costruire un patto territoriale in cui ciascuno, nella autonomia del proprio ruolo e rappresentanza, dia un contributo e insieme si faccia rete per cercare le soluzioni e le risposte adeguate e rappresentarle nelle sedi decisionali". 

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