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Pulizia degli uffici non pagata, il Comune rischia una 'mazzata' al Tar

Il Consorzio CEM chiede ai giudici l'applicazione dell'ingiunzione da oltre un milione di euro

L’ennesima 'mazzata' per le casse già povere del Comune di Caserta. È quella che potrebbe arrivare con la sentenza del Tar della Campania sul ricorso presentato dal Consorzio Stabile Europeo Multiservice (CEM), che nell’ormai lontano 2008 vinse l’appalto per l’affidamento del servizio di pulizia degli uffici comunali.

Le fatture non pagate

La ditta, lamentando il mancato pagamento di alcune fatture relative al 2009 e parte del 2010, era infatti riuscita ad ottenere dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere un decreto ingiuntivo per la somma complessiva di 740mila euro. Il Comune, non opponendosi alla richiesta, disponeva quindi il parziale pagamento della cifra, residuando una somma di 357mila euro.

Il problema col dissesto economico

Con la dichiarazione del primo dissesto economico, il Consorzio ha quindi richiesto l’ammissione alla massa passiva l’importo di 357mila euro, oltre al credito residuo di 379mila euro relativo al mancato pagamento delle residue fatture emesse nel 2010 e 2011, nonché per l’importo di 385mila euro relativo ad ulteriori fatture non pagate per il servizio svolto nel 2012, non oggetto dell’ingiunzione disposta dal tribunale. Per l’istanza da oltre un milione e 100mila euro ammessa alla massa passiva del dissesto veniva quindi proposta al CEM la somma di 448mila euro, pari al 40% della somma ammessa, una proposta non accetta dal Consorzio.

Il ricorso al Tar

Per vedersi riconosciuta la cifra presente nel decreto ingiuntivo il Consorzio ha quindi presentato ricorso al Tar contro il Comune di Caserta e l’organo straordinario di liquidazione, per chiedere l’ottemperanza del provvedimento disposto dal tribunale sammaritano nel quale veniva “riconosciuto il diritto del ricorrente al pagamento della complessiva somma di € 740.414,40 per servizi di pulizia degli ambienti del Comune concessa all’esito della procedura di evidenza pubblica”. Nel ricorso inoltre è stata richiesta la nomina di un commissario ad acta in luogo del Comune. L’Ente di piazza Vanvitelli ha quindi affidato all’avvocato Lucio Perone, già difensore del Comune nei giudizi intrapresi dinanzi al Tar dallo stesso Consorzio, di costituirsi in giudizio in difesa dell’Ente.

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