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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dal Gay Pride la sfida per i figli: "Dove c'è amore, c'è famiglia"

Storie di discriminazione raccontate durante il corteo. La manifestazione regionale dedicata a Vincenzo Ruggiero

Oltre al corteo sono le storie, quelle delle persone che hanno preso parte al Gay Pride di ieri, sabato, a Caserta. Una sola la voce: "Il Pride è una manifestazione che serve a tutelare l'amore". Ma le storie sono diverse, raccontano di discriminazioni ancora attuali nei tempi moderni.

Ad esempio c'è Luca, che sfila orgogliosamente con il suo Mimmo. "Siamo fidanzati da 9 mesi e ci amiamo", racconta. Ma non è facile essere accettati. "C'è ancora tanta discriminazione, soprattutto tra le persone over 50. A casa mia sanno che sono omosessuale ma fanno finta di non sapere. Mia mamma vorrebbe la nuorina con cui andare a fare la spesa o fare shopping. ma può andarci anche con lui". 

Alla manifestazione di Caserta ha partecipato anche una piccola delegazione dell'associazione "Famiglie Arcobaleno", a tutela genitori omosessuali. "Siamo pochi perché con i figli è difficile spostarsi", dicono. Tra loro c'è Ilaria che ha lasciato la compagna a casa in dolce attesa e fra 15 giorni avranno una bambina. "Bisogna superare il luogo comune che gli omosessuali vogliono figli per egoismo. In una coppia etero accade che i figli "capitano" per caso mentre negli omosessuali è una scelta ben definita. Una scelta pensata e difficile perché non sappiamo cosa ci capiterà dopo che nascerà la bambina. In questa battaglia lo Stato non ci appoggia, non concedendo ad entrambi i genitori di riconoscere il figlio".

Il corteo ha sfilato per le strade di Caserta gioioso e colorato e si è concluso in piazza Gramsci con un piccolo comizio durante il quale è stata annunciata l'intitolazione a Vincenzo Ruggiero, l'attivista gay ucciso dal "rivale in amore", del Pride regionale di Pompei delle prossime settimane. 
 

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