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"Sei mesi detenuta per aver fatto sponsorizzare iniziative per la città. Ho dovuto superare gli sguardi cattivi della gente"

A tre anni dall'arresto l'ex sindaco Rosa De Lucia torna a parlare e manda una stilettata ai consiglieri che erano con lei in maggioranza: "La cancellazione dello Shunt fatta dalla nostra amministrazione, non è una vittoria di quelli di oggi"

Rompe il silenzio e, come un po' anche nel suo stile, lo fa in modo brusco, all'improvviso. Rosa De Lucia, l'ex sindaco di Maddaloni arrestata nel marzo 2016, per la prima volta parla di quello che ha passato e non manca di lanciare un messaggio forte all'attuale amministrazione comunale guidata da Andrea De Filippo (o meglio, ad alcuni consiglieri che oggi ne fanno parte) sul progetto per la soppressione dei passaggi ferroviari a Maddaloni.

"Durante il mio mandato da sindaco ho condotto delle battaglie epocali per la città ed ora mi tocca leggere di sottoscrizioni ed inaugurazioni in pompa magna e, a questo gioco, non ci sto - scrive su Facebook - Inviterei qualche assessore e qualche consigliere ad andare a rileggersi i resoconti del consiglio comunale del 09 dicembre 2016 durante il quale fu licenziata la delibera di consiglio 33 grazie alla quale fu votato un ordine del giorno che decretava lo stralcio definitivo dello shunt e la richiesta di redazione di progetti, a Rfi, per la soppressione dei passaggi a livello, dopo che, nell’agosto 2015 avevamo praticamente fermato le ruspe che dovevano iniziare l’abbattimento di quaranta case di cittadini maddalonesi. Lo stesso potrei dire della scuola San Domenico. E’ vergognoso ed oltraggioso che oggi, tutto questo, si faccia passare come una vittoria del presente".

Ma l'ex sindaco ripercorre anche quella che è stata la sua storia giudiziaria: "Fino ad ora ho scelto il silenzio, ma a volte, il silenzio fa molto più male di quanto possa fare la verità. Oggi posso dire a voce alta, dopo che lo hanno accertato e detto i magistrati, di essere stata riconosciuta completamente estranea ad episodi legati al pagamento di tangenti. Non mi sono fatta pagare viaggi all’estero, non ho comprato mobili, non mi sono sposata. Sì, ho una compagna cui mi lega un forte sentimento, sì, mi sono fatta pagare le luminarie per Natale da mettere in città, si, mi sono fatta sponsorizzare manifestazioni a favore della lotta alla violenza sulle donne, ma non sono una corrotta, non ho intascato nemmeno un euro, non ho tradito la mia città. Anzi, ho trascorso sei mesi in detenzione, di cui due mesi in carcere e diciotto giorni in cella liscia (l'isolamento, ndr), per averla amata troppo questa città, causando un dolore indicibile alle persone che mi amavano, per primi i miei genitori. Ho commesso degli errori ed ho pagato in prima persona ed ho avuto il coraggio e la costanza di rimettere in piedi la mia vita, passo dopo passo, superando la vergogna, gli sguardi cattivi della gente, l’improvviso vuoto di amici che mi si è creato intorno".

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