Ergastolo ostativo cancellato. "Così la camorra ha vinto"
I familiari delle vittime innocenti bocciano la Consulta. Della Corte: "Segnale sbagliato dallo Stato"
"Alla fine la camorra ha vinto tra falsi pentiti e gente che rischia di uscire prima. E questa è la ciliegina sulla torta". Lo ha riferito a CasertaNews Arturo Della Corte - fratello di Adriano, vittima innocente della camorra - commentando l'ordinanza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'ergastolo ostativo "incostituzionale" aprendo alla possibilità di liberazione anticipata per i boss che abbiano scontato 26 anni e che abbiano mostrato segni di "ravvedimento" nelle proprie azioni.
Un provvedimento, quello della Consulta, che non è piaciuto affatto ai familiari di chi è morto per mano della criminalità organizzata e chiede giustizia. Ed Arturo Della Corte è uno di questi. "La camorra si sta riprendendo e lo Stato sembta si stia lasciando andare - commenta Arturo - E' un segnale sbagliato che si dà: i camorristi adesso sperano di essere liberati e pensano che anche se vengono arrestati prima o poi tornano liberi. Molti hanno già finito di scontare le loro condanne e così i clan, decapitati in anni di indagini, rischiano di riformarsi", conclude.
Arturo Della Corte, come detto, è fratello di Adriano ucciso a 18 anni nel 1984. La sua colpa fu quella di avere la stessa auto, una Fiat Uno Nera, del nipote di Antonio Bardellino, vero destinarario dei sicari dei Casalesi.