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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Sparanise

Appalti del comune casertano sciolto per camorra nel dossier di Avviso Pubblico

Sparanise è uno dei quattro enti campani sciolti nell'ultimo anno

Secondo i dati raccolti, dal 1° gennaio 2022 al 30 settembre 2023 sono stati 18 gli Enti locali sciolti per mafia in tutto il territorio nazionale, ovvero una media di uno scioglimento al mese. In Campania sono 4 i comuni destinatari di un provvedimento di scioglimento, fra i quali il casertano Sparanise, classificandola al secondo posto fra le regioni italiane. Sono i dati del nuovo dossier di Avviso Pubblico sui Comuni sciolti per mafia, presentato venerdì 17 novembre, dal titolo “La Linea della palma”.

Il caso Sparanise

Lo scioglimento di Sparanise risale al dicembre del 2022 per infiltrazioni della camorra che "compromettono il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione" (a quanto riportato dalla delibera del Consiglio dei ministri). Per il dossier di Avviso Pubblico, la subordinazione dell'interesse pubblico agli interessi delle cosche nel settore dogli appalti si realizza con molteplici attività, tra cui “l'artificioso frazionamento dei bandi di gara e il cosiddetto "sotto-soglia", come nel caso appunto di Sparanise, riporta il focus. Nel comune Casertano, dalle analisi dei dati, risultano coinvolti ai fini dello scioglimento tre amministratori e tre soggetti dell’apparato burocratico.

L’esempio di Casal di Principe

Fra i comuni casertani sciolti per camorra in passato spicca sicuramente Casal di Principe, con il primo provvedimento che risale al 1991. All’epoca l’attuale sindaco Renato Natale, oggi vicepresidente di Avviso Pubblico, era consigliere di opposizione: “Poi il consiglio comunale è stato sciolto altre due volte nel corso degli anni. E questo ha determinato tutta una serie di problemi perché è una sospensione della democrazia e perché una gestione commissariale non è mai una gestione che riesca a farsi carico fino in fondo realmente dei problemi. E inoltre tutte le difficoltà non vengono risolte nei due anni di amministrazione straordinaria. Quando sono rientrato nel 2014 come amministratore, ho dovuto lavorare per ridare un minimo di correttezza amministrativa. Oggi per Casal di Principe è tutto superato – dice  Natale -, però vedere che ancora ci sono molti comuni sciolti perché c’è un inquinamento, come successo recentemente al vicino Comune di Caivano, significa che la criminalità organizzata è tutt’altro che un fenomeno superato, confinato in un passato fatto di sparatorie e morti ammazzati e di stragi. Ma invece, in modo diverso, in modo più soft le mafie continuano ad essere presenti nella Pubblica amministrazione con la capacità di influenzare le scelte e di arricchirsi utilizzando gli strumenti dell’amministrazione pubblica. E questo ovviamente dimostra che c’è una classe politica e amministrativa non sempre all’altezza di difendere l’ente pubblico, le comunità, dalle presenze criminali. Bisogna perciò tenere alta la guardia con l’aiuto della società civile e di associazioni che sul territorio lavorano in questo senso”.

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