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Don Peppe Diana: 250 eventi in tutta Italia per ricordare il prete eroe | FOTO E VIDEO

Al via le iniziative per i 25 anni dall'omicidio del parroco ucciso dal clan dei Casalesi

Il 19 marzo 1994 Don Peppe Diana cadde sotto i colpi della camorra. Una tragedia che scosse Casal di Principe ma non solo. La morte di quel sacerdote eroe fece il giro del mondo e il suo volto è diventato, nel corso degli anni, il simbolo della lotta alla criminalità.

Don Peppe Diana aveva paura, ma non ha mai abbassato la testa. Sapeva del male e dell’illegalità lancinante della sua terra, ma questo non gli ha mai negato di lottare per tutti coloro che invece rappresentavano la ‘luce’ che si opponeva alle tenebre. Oggi Don Peppe Diana è ricordato ancora come se il suo omicidio fosse accaduto ieri, ma sono passati ben 25 anni. E stamattina (24 novembre) presso il Salone della Curia Vescovile di Aversa si è tenuta la conferenza stampa per illustrare il percorso comune che condurrà la comunità diocesana al 25° anniversario dell’uccisione del simbolo della lotta alla camorra.

Al tavolo dei relatori presente il padrone di casa, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, ma anche il sindaco di Casal di Principe Renato Natale. Con loro anche Don Francesco Riccio; Valerio Taglione del Comitato Don Peppe Diana; Giovanni Del Villano della comunità diocesana della parrocchia di San Nicola di Casal di Principe; Gianni Solino di Libera; Pasquale Leone di Agesci e Marino Pezzullo della comunità scout ‘Foulard bianchi’. Tra il pubblico Augusto Di Meo: dalla sua voce e dalla sua testimonianza si riuscì a ricostruire l’omicidio di Don Peppe Diana e quindi a catturare gli autori materiali e i mandanti di quel delitto.

Programma 25° anniversario morte don Diana

Ad aprire la conferenza stampa Giovanni Del Villano che ha ricordato la “Carovana della pace che si terrà a gennaio e che sarà uno dei primi passi di questa fase di ricordo di Don Peppe Diana”, mentre a seguire Valerio Taglione è entrato nel merito dell’iniziativa del 19 marzo sottolineando che arriveranno a Casal di Principe “numerose autorità per muovere le menti della nostra gente. L’obiettivo è quello di realizzare almeno 250 eventi in tutta Italia. La morte di Don Peppe infatti ha riguardato tutto il Belpaese e non può essere ricordato solamente nei nostri territori”.

Gianni Solino invece ha ricordato che “Don Peppe è stato una figura di riferimento per l’Italia e deve essere un modello per le nuove generazioni”. La parola è passata poi al sindaco di Casal di Principe Renato Natale che sta già organizzando vari incontri con i gruppi del territorio “perché c’è l’obiettivo primario di cambiare ogni aspetto della nostra terra, deve cambiare la politica ma deve cambiare anche la chiesa. Se pensiamo al ricordo di Don Peppe solamente come una cerimonia eucaristica abbiamo già sbagliato tutto. Servono cambiamenti reali: è una lotta che è ancora in atto, e non possiamo pensare che dopo la morte di Don Peppe la camorra sia stata sconfitta. Serve un percorso di riflessione, deve essere un momento anche di denuncia. La morte di Don Peppe non deve essere stata inutile”.

Il vescovo Spinillo nel presentare la lettera pastorale da lui redatta proprio per il 25° anniversario della uccisione di Don Peppe ha ribadito che “questo male rischia di diventare endemico. Dobbiamo avere sempre altissima la guardia perché la camorra è un qualcosa che è sempre in agguato e ci preoccupa di più forse perché abbiamo questo male ancora in mezzo a noi. Serpeggia la tentazione nel vissuto ordinario della gente. E’ necessario essere uniti nella testimonianza anche perché viviamo ogni giorno anche tantissime forme di corruzione. Dobbiamo essere forti anche nella fede e combattere ogni giorno contro ogni attività illecita. E’ l’unica strada verso la salvezza”.

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