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Opposizione 'silenziata', attacco dei consiglieri di minoranza a presidente e sindaco

Durissimo documento: "Comportamento vergognosamente scorretto"

I consiglieri comunali di opposizione denunciano “il comportamento vergognosamente scorretto del sindaco Carlo Marino e del Presidente del Consiglio Michele De Florio, che continuano a privare i Consiglieri della loro prerogativa primaria, ossia discutere in aula consiliare delle più urgenti questioni cittadine”. E’ quanto affermano in una nota Francesco Apperti, Norma Naim, Nicola Garofalo, Emilianna Credentino, Alessio Dello Stritto, Massimiliano Marzo, Stefano Mariano, Antonello Fabrocile, Roberto Desiderio, Riccardo Ventre e Vincenzo Bove per denunciare le mancate convocazioni delle sedute con all’ordine del giorno le questioni sollevate dall’opposizione.

“Cosa resta - si legge nel documento - ad un Consigliere Comunale a cui non è consentito accedere al “parlamento cittadino” e lanciare le sue proposte, fare le sue denunce, aprire un dibattito ed andare al voto, accettandone serenamente l'esito? Abbiamo perso la voce e consumato le dita sulle tastiere, ma ancora una volta ci appelliamo al buon senso, se ne resta, di chi ci amministra, ed al rigore delle istituzioni deputate a controllare il buon andamento delle Istituzioni.  La questione del “dimensionamento scolastico”, su cui non è stato consentito di discutere e votare ben due mozioni dell'opposizione, è soltanto l'ultimo degli episodi in cui la maggioranza scappa di fronte alle sue responsabilità, incapace di fare fronte unico, forse perché in cuor loro sanno di dover poi giustificare con l'elettorato scelte ingiustificabili. Allora meglio scappare, meglio far cadere in continuazione il numero legale, meglio accumulare decine e decine di punti all'ordine del giorno inevasi, meglio “tirare a campare” in attesa della convocazione per votare il bilancio, occasione nella qual,  magicamente, con buona pace di pochi “dissidenti”, i numeri per arrivare al voto positivo si trovano sempre, essendo l'alternativa il “tornare a casa” che probabilmente non conviene a nessuno.  Meglio sopravvivere, penserà qualcuno di loro: ma mentre loro sopravvivono, la città muore”.

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