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Lunedì, 29 Aprile 2024
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A Caserta la differenziata non decolla. Solo Napoli fa peggio in Campania

Santa Maria a Vico e Rocchetta e Croce spiccano in provincia

In Campania la percentuale di raccolta differenziata nel 2021 si attesta al 54,7%, con un incremento di solo 0,5 punti rispetto all'anno precedente.

Dal 2016 al 2021 i dati di produzione e raccolta differenziata della Campania risultano stabili con variazioni sostanzialmente non significative. Diminuiscono i comuni "Rifiuti Free" della Campania, pari nel 2021 a 101, con una riduzione del 3,8% rispetto al 2020. Cresce, di poco, il numero dei comuni ricicloni in Campania, che si attesta a 314, con un incremento di 1,62% rispetto al 2020. Questa la diagnosi sulla raccolta differenziata di Legambiente presentata con il dossier Comuni Ricicloni 2021, elaborazione dei dati dell'Osservatorio regionale dei rifiuti.

"In una regione che nel 2021 ha prodotto 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti, in crescita del 3,66% rispetto al 2020, di cui ben 1,2 milioni di tonnellate non riciclabili, la priorità - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - dovrebbe essere quella di puntare su politiche locali e territoriali volte non solo ad aumentare la raccolta differenziata ma anche a lavorare attivamente sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Un obiettivo che ci chiede l'Europa da qui al 2030 e che molti comuni Rifiuti Free stanno già attuando da tempo. Freno dello sviluppo di un'economia circolare risulta essere ancora una volta il deficit impiantistico della Campania e del Sud Italia in generale, che ci mostra quanta strada ancora abbiamo da fare per uscire dal labirinto intricato dei rifiuti che caratterizza la nostra regione ormai da troppo tempo. Lo evidenziano i dati della frazione umida dei rifiuti solidi urbani e delle tantissime, troppe, tonnellate trasportate e processate fuori regione, un quantitativo che nel 2020 è arrivato al 45% del totale prodotto, il tutto causato da un numero ancora insufficiente di impianti di digestione utili non solo alla chiusura del ciclo di questa tipologia di rifiuto ma anche alla produzione di compost e di energia”.

Sono 101 i Comuni Free di Legambiente, cioè quelli dove la raccolta differenziata è pari almeno al 65% e dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all'anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. La provincia più virtuosa per i Comuni Free spetta a Salerno con il 43% dei comuni sul totale (sono 43), segue la provincia di Benevento con il 33%. Più distaccate la provincia di Avellino con 13 comuni e Caserta con 8 comuni. Solo quattro comuni rifiuti free per la Provincia di Napoli.

Tra i comuni sotto i 5mila abitanti in provincia di Avellino è Domicella il più virtuoso, Ginestra degli Schiavoni per Benevento, Rocchetta e Croce per Caserta, Visciano e San Gregorio Magno rispettivamente per Napoli e Salerno. Per i comuni tra i 5mila e i 15mila in provincia di Benevento premiato il comune di Montesarchio, Santa Maria a Vico per Caserta, Avella per Avellino, Albanella per Salerno e Cimitile per Napoli. Per i comuni oltre i 15mila abitanti riconoscimenti solo per Ottaviano (Napoli) e Baronissi (Salerno). Sono 314 i comuni ricicloni che, nel 2021, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata, con un incremento del 1,2% rispetto allo scorso anno. Domicella (Avellino) Cimitile (Napoli) e Morigerati (Salerno) sono ai primi tre posti nella classifica generale dei comuni ricicloni con un percentuale di raccolta differenziata che varia tra il 99% e i 90%.

Il Sannio risulta nel 2021 essere il territorio più virtuoso, con una quota di raccolta differenziata che arriva quasi al 73%. Seguono la provincia di Avellino con il 63,82 % e quella di Salerno con il 65,58%, mentre sotto la media regionale si trovano Caserta 53,28% e Napoli 49,60%. Tra i comuni con più di 20mila abitanti, si segnalano alcune importanti realtà in provincia di Napoli ed in particolare le prestazioni di Sant'Anastasia con il 72%, Pozzuoli con il 71,4%, in provincia di Salerno il Comune di Pontecagnano con 74% e Mercato San Severino con il 73,4%.

Tra i capoluoghi di provincia spiccano i dati di Avellino 68,08%, Benevento 66,80% e Salerno 58,86%, in linea con la media regionale, lievemente al di sotto Caserta al 54,37%, mentre ancora in ritardo il Comune di Napoli con il 37,50%, anche se comunque in crescita rispetto al 2020.

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