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Leghisti "assassini", il commissario contro don Michele: "Dimentica le parole care a Gesù"

Di Tommaso interviene sulla bufera scatenata dalla parole del sacerdote nell'omelia

“Le parole tanto care a Gesù, dogmi della Chiesa come ‘Beati quelli che non sono violenti, non giudicate e non sarete giudicati, non condannate e non sarete condannati’, pare siano state completamente dimenticate da padre Michele Santoro”. 

È l’accusa che arriva dal commissario cittadino di Caserta della ‘Lega Salvini Premier’ Finizio Di Tommaso e rivolta a padre Michele Santoro, il sacerdote che domenica mattina durante l'omelia nella chiesetta di Montevergine a Caserta si è scagliato con veemenza contro il leader della Lega, Matteo Salvini e nei confronti di tutti gli elettori del partito, definiti “assassini” e invitati ad uscire dalla chiesa.

“Al di là di tutto - prosegue il commissario cittadino Di Tommaso - quello che più dispiace è che padre Michele Santoro non abbia assolutamente compreso, quello che è il pensiero di Matteo Salvini sull'emergenza migranti. Un dato su tutti, nel 2018, con Salvini Ministro degli interni, ci sono stati 4000 morti in meno in mare. L'intento del partito non è certo quello di bloccare l'arrivo dei migranti perbene ed effettivamente bisognosi d'accoglienza, ma di coloro che, una volta in Italia, vanno a formare vere e proprie bande criminali che delinquono sul territorio. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere da bar non certo da Chiesa. Tutti i migranti in regola sono i benvenuti, gli irregolari che vengono qui a spacciare, rapinare, uccidere devono stare lontani dalla nostra nazione”.

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