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Atti 'introvabili' sulla parente del boss. Ed il sindaco manda un 'messaggio' agli (ex) alleati

Dopo l'annuncio della fine (a breve) della sua amministrazione, Velardi torna a parlare e mandare un chiaro segnale al Pd

Si avvolge sempre più nel mistero la vicenda riguardante la demolizione di un immobile di Rosa Belforte, sorella del boss della camorra marcianisana Salvatore. Nei giorni scorsi la Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva infatti contattato il Comune e, con una nota di sollecitazione, aveva chiesto di intraprendere le procedure per la demolizione della struttura di via Lucca.

Gli atti scomparsi

Il sindaco Antonello Velardi ha quindi pubblicato sul suo ‘Diario’ una nota interna agli uffici comunali, in cui la dirigente D’Anna e il responsabile dell’unità pianificazione e gestione del territorio Conchiglia scrivono: “Ad oggi non c’è stata alcuna consegna formale di tutti i fascicoli e che negli atti recuperati dalla polizia municipale non si ha contezza di quanto chiesto dal Procuratore”. 

La 'guerra' tra Velardi e il Pd

Un giallo, quello della scomparsa degli atti, che si lega allo scontro in atto tra Pd e sindaco, che ha portato quest’ultimo a dare quasi in anticipo il saluto definitivo. I Dem avevano infatti giustificato il ‘no’ all’approvazione in Consiglio del bilancio proprio per le posizioni del sindaco sui consulenti esterni, che Velardi non vuole tagliare. I democratici avevano quindi risposto alle accuse del primo cittadino passando al contrattacco, accusando Velardi di trattare "come camorristi" chi prova a contraddirlo. E sembra proprio una risposta alle richieste e alle accuse del Pd il messaggio contenuto nel post del sindaco: “Ognuno si faccia un'idea propria, di ciò che sta accadendo nella struttura burocratica di Marcianise. È probabile che ciò sia sempre accaduto negli anni, non lo so. So però di certo che la mia amministrazione è intervenuta in modo radicale perché ciò non accada più né oggi, né domani. Le chiacchiere non contano, contano i fatti”.

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