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Rione Iacp, degrado e topi. Petizione al Comune: "Trattati come cittadini di Serie B"

La rabbia dei residenti: "Nemmeno una luminaria, qui il Natale non è mai arrivato"

Emergenza nella frazione Santa Rita: cittadini dimenticati dal Comune, situazione insostenibile. Una situazione di emergenza e degrado si è abbattuta su Santa Rita, quartiere di Piedimonte Matese, dove i residenti dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) lanciano un appello disperato alle autorità locali. La zona specifica di via Aldo Moro è teatro di una crisi senza precedenti, con famiglie costrette a vivere in condizioni insostenibili. Una serie di segnalazioni da parte dei residenti all’Iacp e al Comune di Piedimonte Matese non ha sortito alcun effetto tangibile, lasciando le famiglie in uno stato di disperazione crescente.

La presenza diffusa di deiezioni e topi ha reso gli spazi abitativi quasi impraticabili, con il pericolo concreto che questa emergenza igienica possa minacciare la salute e il benessere delle persone coinvolte. I cittadini, a fronte dell’inazione del Comune e dell’Icp, hanno cercato aiuto presso i pompieri e i carabinieri, ma anche loro si sono trovati in una posizione di impotenza, incapaci di apportare un cambiamento significativo alla situazione. La frustrazione è cresciuta al punto che uno degli abitanti ha dichiarato: “Non abbiamo votato un sindaco, ma un padrone”, ha detto un residente, sottolineando la mancanza di risposta da parte delle autorità locali.

Tutti i residenti hanno lanciato una petizione firmata da quasi tutti i residenti per chiedere interventi urgenti, anche in virtù del fatto che “in questo periodo natalizio non è stata installata nemmeno una luminaria, siamo cittadini di Serie B”. Il quartiere di Santa Rita è diventato, secondo le testimonianze, una “fogna a cielo aperto” con odori nauseabondi e rifiuti che invadono gli spazi circostanti. La situazione è particolarmente allarmante considerando che coinvolge 14 famiglie, molte delle quali con bambini piccoli e neonati. Le richieste di intervento inviate tramite Posta Elettronica Certificata sono rimaste finora senza risposta, aggravando ulteriormente la tensione tra i residenti e le autorità locali. In un paradosso inaccettabile, gli abitanti dell’IACP sono costretti a pagare per l’illuminazione esterna, nonostante le condizioni insalubri in cui sono costretti a vivere. L’espurgo dei pozzi neri, inoltre, avviene solo ogni 7-8 mesi, contribuendo ad aggravare la situazione igienica.

I residenti lamentano la mancanza di possibilità di intervenire autonomamente, temendo ritorsioni legali, e chiedono con urgenza un intervento immediato da parte delle autorità competenti. La dignità e la salute di queste famiglie devono essere poste al primo posto, e il Comune e l’IACP devono agire senza indugi per garantire un ambiente abitativo sicuro e salubre. La richiesta di aiuto è un grido disperato che non può essere ignorato: è tempo di intervenire e porre fine a questa emergenza.

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