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Coronavirus, slitta il picco in Campania. "Contagi al massimo tra fine aprile ed inizio maggio"

De Luca: "Troppi rilassamenti negli ultimi giorni", appello per evitare "assembramenti nelle feste di Pasqua". Sugli ospedali: "Noi abbiamo fatto miracoli, ma senza ammuina come altri in Italia"

Il picco di coronavirus in regione Campania arriverà più tardi rispetto alle previsioni. E’ quanto ha chiarito il presidente Vincenzo De Luca nel corso del consueto punto settimanale con la diretta su Facebook. “Contiamo di avere picco per fine aprile-inizio maggio. Da queste date potremmo avere poi un abbassamento dei contagi fino a zero” ha chiarito il presidente. “Il dato della Campania è in linea con le previsioni dell’algoritmo. Se non avessimo avuto Sala Consilina ed Ariano Irpino, oltre che alcuni risultati pesanti nelle residenze per anziani soprattutto private, noi saremo molto al di sotto di questi dati. Ma nonostante tutto siamo sotto le previsioni. Stiamo governando la situazione sulla base di numeri che già conoscevamo”. 

Il dato positivo è che non c’è stato un aumento dei ricoveri in Terapia intensiva: “Su questo dato - spiega De Luca - stanno riflettendo i virologi: è probabile che il virus abbia in qualche modo perso una parte della sua aggressività. E’ una speranza, ma attendiamo risposte più concrete”. Però i posti letto sono quasi disponibili: “Noi abbiamo fatto miracoli creato ospedale Covid ad Avellino, Boscotrecase, Salerno oltre che al Loreto Mare. Inoltre stiamo realizzando ospedali modulari a Napoli, Caserta e Salerno per altri 120 posti. In altre parti d’Italia lo hanno fatto in 15 giorni, noi lo faremo in 10 ma senza ammuina” ha sottolineato il governatore in riferimento all’inaugurazione del nuovo ospedale in zona Fiera a Milano aperto con tanto di conferenza stampa aperta a politici e giornalisti. “Questo se lo devono ricordare soprattutto quelli che in Campania si alzano la mattina a sproloquiare. Oggi abbiamo un’assoluta tranquillità per posti di terapia intensiva e ricoveri. Non ci saranno situazioni come a Bergamo e Brescia, tanto per capirci”. 

De Luca ha poi annunciato che è in corso “una valutazione sulle carceri, rischiamo di avere focolai preoccupanti” annunciando invece “indagini serie su alcune strutture per anziani per le quali dovremmo denunciare i titolari. È vergognoso, intollerabile, il trattamento riservato a pensione anziane in alcune case famiglia. Ci sono trattamenti inumani e li perseguiremo la massima determinazione”.

Il presidente della Campania ha sottolineato alcuni “rilassamenti intollerabili” che ha registrato negli ultimi giorni ed ha cercato di alzare l’attenzione in vista dell’arrivo delle festività pasquali. “Abbiamo ancora troppa gente ancora in strada - ha affermato - Io faccio un appello affinché nel periodo pasquale non ci siano assembramenti per attività religiose. Noi abbiamo avuto problemi a Sala Consilina ed Atena Lucana per due cerimonie religiose. Abbiate il massimo rispetto per le ordinanze fatte. Abbiamo affrontato questo tema con rispetto ed equilibrio, ma la priorità è evitare assembramenti. Il cardinale Sepe farà le celebrazioni pasquali dal Duomo ma senza fedeli ed anche Papa Francesco è stato esempio di responsabilità. Siamo chiamati tutti a vivere momenti di fede nel contesto dell’emergenza che ci obbliga a garantire la salute e la vita delle persone più deboli”.

Anche De Luca poi ha iniziato a parlare di ‘Fase 2’, anche se è stato molto più cauto sui tempi: “Una Fase 2 sarà possibile ed avrà senso se si conclude la Fase 1. Se noi per una fretta particolare decidessimo di aprire le attività in maniera indiscriminata, affosseremo l’economia anziché farla riprendere. Perché non la chiuderemo per un mese, ma la trascineremo per lunghi mesi. Cominciamo a preparare il piano di fuoriuscita graduale dell’emergenza ma subordinando le decisioni a valutazioni vincolanti delle autorità scientifiche”.

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