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Coronavirus, test rapidi per le categorie 'sensibili'. Il sindaco: "Siamo i primi a farli"

A Parete da mercoledì si parte con i test presso il centro Pasteur, il primo cittadino Pellegrino: "Massima sicurezza per coloro che sono a contatto con il pubblico"

Da domani, mercoledì 15 Aprile, a Parete si parte con i test rapidi Covid-19. "Abbiamo individuato come laboratorio di riferimento il Centro Pasteur di Parete - ha detto il sindaco Gino Pellegrino - che è autorizzato ad eseguire tali test proprio in virtù dell’ordinanza sindacale. Vi ricordo che al momento gli unici obbligati e che di fatto possono fare i test sono le persone rientranti nelle categorie indicate in ordinanza: medici, infermieri, forze di polizia, dipendenti dei pubblici uffici, delle farmacie, delle poste, supermarket, fruttivendoli, edicole, tabacchi e le persone che rientrano sul territorio comunale con obbligo di quarantena. In seguito l’ordinanza sarà ampliata ad altre categorie".

Per poter eseguire il test al Covid 19 bisogna prenotare chiamando al numero verde 800 94 22 78 che sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 12 e poi dalle 16 alle 18. Il costo del test rapido è 25 euro. "Il nostro è il primo comune ad aver adottato tale provvedimento e lo abbiamo strutturato coinvolgendo diverse professionalità: gli uffici comunali, i medici di famiglia e i laboratori di analisi. Tale scelta è orientata a garantire massima sicurezza ai lavoratori esposti con il pubblico e all’intera cittadinanza e potrebbe rappresentare un modello di riferimento per molti altri comuni", ha continuato il primo cittadino.

Che poi analizza i numeri dell'emergenza coronavirus: "Non sono un virologo, ma so leggere i numeri. Dopo 37 giorni di quarantena, in Campania e in tutte le regioni del centro sud l’andamento della diffusione del virus è “stagnante”. I numeri dei nuovi contagi di ieri, sono pressoché gli stessi di 30 giorni fa. Non arriveremo mai a zero casi finché non arriverà il vaccino. In Cina il virus ha avuto una storia diversa. È stato confinato velocemente ad una sola città, purtroppo noi non potremo mai avere quel risultato. Quindi dobbiamo guardare avanti con realismo e convivere con il virus per molti mesi. A mio avviso bisognerà continuare a tenere chiusi i luoghi in cui generalmente c’è concentrazione di persone (scuole, teatri, cinema, stadi, discoteche, ecc.), isolare e monitorare le persone anziane e far ripartire molti settori in cui è possibile il distanziamento fisico, facendo test a tutta la forza lavora, rivedendo i piani di sicurezza sul lavoro e prevedendo l’obbligo della mascherina".

"Confrontandomi con molte imprese e lavoratori locali mi sono reso conto che molti di loro sono già pronti, la politica no.
Paghiamo una lentezza tremenda della politica manifestata prima nella fase di contenimento e poi nelle scelte per la ripartenza. Dopo 37 giorni di quarantena c’è stata la proroga di altre 3 settimane. Il 4 maggio vedremo che succederà. Sono quasi certo che, nelle regioni del centro sud, l’andamento del contagio sarà pressoché quello odierno, nessun miglioramento sostanziale sul piano sanitario, ma intanto si sarà dato un colpo quasi mortale alla già fragile situazione economica di molte imprese e famiglie del Sud Italia. A Parete, dove ci hanno accusato di allarmismo per aver prima degli altri chiuso le scuole e aver distribuito mascherine alle famiglie, siamo pronti a ripartire con test rapidi alla forza lavoro. Ho la sensazione che in Italia e nel centro sud in modo particolare, dove il livello di diffusione del contagio è molto basso, siamo stati i primi a chiudere tutto e saremo gli ultimi a ripartire. Non per prudenza, ma per lentezza e incapacità".

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