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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Chiusure anticipate dei supermercati, il prefetto striglia i sindaci: "Revocate le ordinanze"

Raffaele Ruberto scrive alle fasce tricolori dopo le fughe in avanti: "Deve essere rispettata anche la direttiva del presidente della Regione Campania"

Il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto costretto a richiamare nuovamente i sindaci ad attenersi alle direttive impartite dai decreti del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante l'emergenza da coronavirus. 

Il massimo rappresentante del governo sul territorio provinciale era già stato costretto a scrivere per la prima volta poco meno di un mese fa, quando i sindaci casertani stavano provvedendo a chiudere le scuole singolarmente richiamando nelle proprie ordinanze “motivi di ordine pubblico” invece che “per motivi sanitari” compiendo fughe in avanti rispetto a quelle che erano, in quel momento, le direttive che arrivavano dal governo e dalla Regione.

Oggi Ruberto è stato nuovamente costretto a scrivere ai sindaci per richiamarli al rispetto delle direttive, facendo riferimento alle scelte di alcune fasce tricolori casertane relativamente alle limitazioni di orari e chiusure delle attività di prima necessità che sono ancora aperte. Ad esempio i sindaci di Mondragone e Cesa hanno provveduto a disporre la chiusura alle 18 per i supermercati (escluse le farmacie). Ancora pie stringente il sindaco di Sparanise che ha disposto l’apertura per soli tre giorni a settimana, mentre il sindaco di Sessa Aurunca Silvio Sasso ha chiesto ai carabinieri di verificare la spesa dei cittadini e di denunciare chi esce dai negozi con meno di cinque pezzi per la spesa.

“Sono da ritenersi inefficaci, fin d’ora - scrive Ruberto - le ordinanze sindacali in contrasto con la normativa nazionale, vieppiù allorquando esse comportano anche indirettamente criticità per la gestione dell’ordine pubblico, come rimarcato dal gabinetto del ministro dell’Interno con circolare del 2 marzo”. Ed aggiunge: “Si rappresenta l’esigenza di attenersi anche alle disposizioni impartite dal presidente della giunta regionale della Campania del 23 marzo scorso con cui si invitano i comuni a non introdurre limitazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di alimenti e di altri beni” e di permettere ai “cittadini di accedere con continuità ai detti servizi essenziali di evitare assembramenti e file nei pressi degli esercizi commerciali. In primo luogo - sottolinea - si deve far presente che la disposizione regionale è denominata ‘indirizzo ai comuni del territorio’ e, pertanto, ha valore di direttiva impartita da Ente dotato di competenza e di potestà legislativa in materia sanitaria. Inoltre la riduzione degli orari e de giorni di apertura degli esercizi per la vendita di generi di prima necessità non essendo generalizzata sull’intero territorio nazionale, indurrebbe i cittadini a recarsi nei comuni dove gli orari di apertura non sono stati ridotti. Tale circostanza potrebbe assumere rilievo per la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, oltre a comportare un anomalo sovraccarico dell’attività di vigilanza e controllo del territorio”.

Infine, il prefetto sembra effettuare un richiamo diretto al sindaco di Sessa che proprio oggi aveva scritto alle forze dell’ordine per chiedere di controllare chi usciva dai supermercati con meno di 5 pezzi nelle buste: “Nessuna ordinanza può contemplare prescrizioni per gli operatori di polizia, il cui coordinamento è riservato al prefetto ed al questore, così come per gli operatori sanitari che ricevono disposizioni dai servizi di prevenzione dell’igiene pubblica, i quali decidono anche per le ipotesi di isolamento e quarantena”. La lettera termina con la raccomandazione del “più scrupoloso rispetto della normativa nazionale e regionale vigente nell’adozione delle ordinanze contenibili ed urgenti, disponendo la revoca di quelle in contrasto”.

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